A marzo l’export extra UE in calo del 4,5% mese su mese, mentre l’import è aumentato del 3,1 per cento
L’economia italiana comincia a soffrire seriamente per la perdita dei due maxi mercati, uno della Russia, chiuso ai produttori italiani dalle sanzioni occidentali e dai rispettivi embarghi di Mosca, e l’altro della Cina, “chiuso” dagli Houthi dello Yemen, che attaccano le navi commerciali in transito dal Mediterraneo verso l’Asia per il Canale di Suez. Secondo i recenti dati dell’Istituto nazionale italiano di statistica (ISTAT) le vendite verso la Cina segnano la flessione tendenziale molto ampia (- 26%). Complessivamente a marzo del 2024, l’export italiano si è ridotto su base annua del 5,7 per cento.
“La riduzione congiunturale dell’export verso i paesi extra UE, determinata principalmente dalle minori vendite di beni strumentali, è condizionata dalle operazioni di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a febbraio 2024 (il mese in cui gli Houthi hanno cominciato ad attaccare le navi nel Mar Rosso, N.d.R.)”, ha scritto l’ISTAT nel suo commento ai dati statistici.
A marzo del 2024 l’interscambio commerciale dell’Italia con i paesi extra UE27 ha subito una flessione congiunturale per le esportazioni del 4,5% e un aumento per le importazioni del 3,1 per cento. La diminuzione su base mensile dell’export, scrive l’ISTAT, è dovuta in particolare alla riduzione delle vendite di beni strumentali (-13,8%). Diminuiscono anche le esportazioni di beni di consumo non durevoli (-1%), mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+14,0 per cento) e beni intermedi (+0,6 per cento).
A marzo del 2024 su base annua la flessione delle importazioni è stata determinata dalle minori vendite all’estero di beni intermedi (-10,2%), di beni di consumo non durevoli (-9,8%) e anche di beni strumentali (-6,9 per cento). Per quanto riguarda l’import italiano, crescono su base annua le importazioni dagli Stati Uniti (+9,8%), dall’India (+5,1%) e dalla Cina (+3,2 per cento).