Il dato è aumentato dello 0,2% a causa dei crediti per il Superbonus
Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), l’Italia ha chiuso il 2023 con un deficit pari a -7,4%. Un dato dello 0,2% peggiore rispetto alle ultime valutazioni a causa “delle più recenti evidenze sulla spesa per i crediti d’imposta connessi al Superbonus (un’agevolazione per le ristrutturazioni di immobili costato 135 miliardi di euro allo Stato, ndr)”, secondo quanto spiegato dall’Istituto in un’audizione sul DEF (documento di economia e finanza) alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, sempre nell’audizione sul DEF ha individuato i fattori di rischio per il Paese nel commercio internazionale, negli effetti della politica monetaria restrittiva sulla domanda.
Secondo La Banca d’Italia il PIL crescerà dello 0,6% quest’anno del 0,9% nel 2025 e del 1,3% nel 2026.
Nel 2023, tutti gli Stati UE, ad eccezione di Cipro e Danimarca (+3,1%), Irlanda (+1,7%) e Portogallo (+1,2%), hanno registrato un deficit. I deficit più elevati sono stati registrati in Italia (-7,4%), Ungheria (-6,7%) e Romania (-6,6%). Undici Stati membri hanno registrato un deficit superiore al 3% del PIL, secondo quanto riporta Eurostat.
Al 2023, i rapporti più bassi tra debito pubblico e PIL sono stati registrati in Estonia (19,6%), Bulgaria (23,1%), Lussemburgo (25,7%), Danimarca (29,3%), Svezia (31,2%) e Lituania (38,3%). Tredici Stati membri hanno un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 60%, con i valori più alti registrati in Grecia (161,9%), Italia (137,3%), Francia (110,6%), Spagna (107,7%) e Belgio (105,2%).