Al centro del dibattito del forum di Trieste accordi bilaterali, cooperazione economica e il possibile futuro nell'Unione europea
Il 24 maggio, presso il Trieste Convention Center (Italia), si è tenuto il Forum Imprenditoriale Italia-Serbia sul tema: “Transizione verde: nuove opportunità per la collaborazione bilaterale” che ha l’obiettivo di proseguire, secondo quanto dichiara il Ministero degli esteri italiano: “Il lungo il percorso di rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali bilaterali e delle collaborazioni mutualmente vantaggiose con Belgrado, favorendo una sempre più approfondita conoscenza reciproca sia delle opportunità, sia degli operatori”.
A margine del forum il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, oltre a rimarcare l’importanza degli accorti bilaterali tra i due Paesi ha detto ribadito l’impegno dell’Italia a sostenere l’ingresso della Serbia nell’Unione europea: “Faremo di tutto affinché i tempi siano i più rapidi possibile e si possa anticipare il termine fissato dal presidente Michel del 2030. Consideriamo i Balcani occidentali garanti della stabilità in tutta l’area”.
Nel corso della conferenza stampa alla fine del forum il premier serbo, Milos Vucevic, ha spiegato: “Vogliamo aderire pienamente all’Unione Europea, senza i Paesi dei Balcani occidentali l’Europa non è completa. La Serbia conserverà sempre la pace e la tranquillità dei Balcani, perché è il nostro interesse nazionale”.
Vucevic ha anche ribadito alcune divergenze con Bruxelles ma anche il fatto che “Business ed economia sono proprio quello che ci può collegare al cento per cento. Invito gli operatori economici, sia serbi sia italiani a mettersi in contatto, a collaborare. Invito gli operatori economici italiani a venire in Serbia e vedere direttamente sul territorio che cos’è la Serbia e cosa rappresenta e sono sicuro che sarete più vicini alla decisione di investire da noi”.
Nell’occasione sono stati firmati diversi accordi tra le 250 imprese presenti: tra questi un finanziamento di Cassa Depositi e Prestiti di 100 milioni all’operatore energetico serbo IPS, per aiutarlo ad affrancarsi dalla dipendenza dal carbone e le discussioni circa l’importanza della Serbia e dei Balcani nell’ottica di accorciamento delle filiere riportando in Europa alcune produzioni. I rapporti economici Roma-Belgrado valgono 4,5 miliardi di euro di e oltre mille aziende italiane operano nel Paese dei Balcani.