È peggiore del previsto il PIL italiano nel secondo trimestre del 2023. Il dato, diffuso da ISTAT segna infatti un -0,4% rispetto al trimestre precedente mentre è cresciuto dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un dato peggiorativo rispetto alle previsioni che segnavano
una riduzione congiunturale dello 0,3% e una crescita tendenziale dello 0,6%. Nel secondo trimestre del 2023 ci sono stati tre giorni lavorativi in meno rispetto al periodo gennaio – marzo e uno in meno rispetto al medesimo periodo del 2022.
È rivista leggermente al ribasso anche la variazione acquisita per il 2023, pari a +0,7% conto il +0,8%
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica “A determinare la flessione del PIL è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera ha fornito un contributo nullo. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato anch’esso nullo, mentre sia quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche sia quello degli investimenti è risultato negativo. Positivo il contributo delle scorte, per 0,3 punti percentuali”.