La via commerciale milanese supera per la prima volta nella storia la 5th Avenue di New York.
Via Montenapoleone a Milano diventa per la prima volta la via commerciale del lusso più costosa al mondo, con canoni di affitto pari a 20.000 euro al metro quadrato all’anno. A questa conclusione sono arrivati gli autori della nuova, 34-esima edizione del report del titolo “Main Streets Across the World 2024” (Le vie principali del mondo), realizzato dall’agenzia di consulenza immobiliare “Cushman & Wakefield”. Gli autori del rapporto hanno sottolineato che “è anche la prima volta che una città europea sale sul gradino più alto del podio nella graduatoria globale”.
Lo studio di “Cushman & Wakefield” monitora la situazione di retail nelle 138 località urbane in tutto il mondo, prevalentemente del lusso, sulla base del valore dei costi di affitto degli spazi commerciali. Negli ultimi anni Via Montenapoleone ha scalato costantemente la classifica delle aree commerciali più care, per salire al secondo posto nel 2023. Negli ultimi 12 mesi i canoni sono aumentati dell’11% (+30% negli ultimi due anni), raggiungendo i 20.000 euro al metro quadrato all’anno, poco superiori ai 19.537 euro metri quadrati all’anno della via Upper 5th Avenue a New York, che aveva detenuto il primato per gli ultimi due anni. Secondo gli analisti “oltre alla continua forte domanda dei retailer in un contesto di offerta assai limitata, Via Montenapoleone ha anche beneficiato dell’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro statunitense”.
New Bond Street, a Londra, si riprende il terzo posto mondiale (17.210 euro metro quadrato all’anno) superando Tsim Sha Tsui (15.697 euro mq/anno), la principale via dello shopping di Hong Kong. Con una crescita annuale del 10%, l’Avenue des Champs Èlysées di Parigi ha mantenuto il quinto posto, seguita dal distretto di Ginza a Tokyo che nel 2024 ha visto aumentare gli affitti del 25% su base annua.
Nella classifica europea, che comprende più di una via per Paese, Via Condotti e Piazza di Spagna a Roma si sono piazzate al terzo e al decimo posto confermando l’importanza dell’Italia nel mondo del retail in Europa: sono tre le strade italiane a risultare nella top 10 della graduatoria. Il rapporto dell’agenzia “Cushman & Wakefield” sottolinea che “la tensione competitiva tra una domanda forte e un’offerta scarsa si è riflessa in una crescita anno su anno dei canoni di locazione nel 57%, ovvero in 79 delle 138 località monitorate”. A livello globale si è registrata una crescita media dei canoni di affitto del 4,4 per cento.
Per Joachim Sandberg (nella foto), amministratore delegato di “Cushman&Wakefield Italia”, “Milano è ormai dall’Expo 2015 che si sta posizionando tra le capitali europee più importanti, capace di attrarre nuovi investimenti, nuovi turisti, nuovi residenti. Nel settore del lusso, che in Italia rappresenta una filiera importante in termini di indotto e fatturato, ormai si è guadagnata un primato indiscutibile, dimostrato anche da questo risultato. Tuttavia, per mantenere questa attrattività nel lungo periodo, Milano deve trasformare questo primato in un valore tangibile per l’intera comunità, generando benefici e valore aggiunto per tutti gli stakeholder coinvolti”.
Secondo Thomas Casolo, responsabile per il settore Retail Italia di “Cushman&Wakefield”, Milano “è diventata sicuramente un brand globale sinonimo del lusso, ma non dimentichiamo che via Montenapoleone è un unicum e che nella stessa via ci sono una varietà di valori locativi, a seconda delle caratteristiche commerciali del negozio. Sul posizionamento attuale ha pesato certamente l’apertura di nuovi negozi nell’area più ambita del quadrilatero, tra via Verri e via Sant’Andrea ma anche la dimensione della strada: è concentrata in uno spazio molto ridotto, a differenza di altre città come Londra, Parigi e New York, e nell’ultimo anno è diventato il Place To Be per i brand del lusso”.