Il segretario al Tesoro statunitense ha incontrato a Pechino il premier cinese Li Qiang
“Franco e produttivo”, così è stato definito l’incontro del 7 aprile di Pechino tra il Segretario al Tesoro Janet L. Yellen e il Premier Li Qiang della Repubblica Popolare Cinese. Un incontro avvenuto sulla scia dei “progressi compiuti” dai presidenti Joe Biden e Xi Jinping nel corso dei colloqui avuto a San Francisco a novembre 2023.
“L’incontro è stato franco e produttivo e si basa sui progressi compiuti dal Presidente Biden e dal Presidente Xi al vertice di Woodside dello scorso novembre per approfondire le discussioni bilateral – si legge in un comunicato del Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America – Il Segretario ha espresso il suo punto di vista sull’obiettivo condiviso di una relazione economica sana che garantisca condizioni di parità per i lavoratori e le imprese sia negli Stati Uniti che in Cina. Il Segretario ha inoltre sollevato questioni preoccupanti, tra cui l’eccesso di capacità industriale in Cina e l’impatto che potrebbe avere sui lavoratori e sulle imprese americane”.
Yellen e Li hanno anche discusso dell’importanza di lavorare insieme sulle sfide globali, “compresa l’emergenza del debito nelle economie a basso reddito ed emergenti”.
Secndo quanto riporta l’agenzia Xinuha, il premier cinese ha sottolineato che i due Paesi, essendo le più grandi economie globali, hanno interessi economici profondamente intrecciati, “il rafforzamento della cooperazione economica e commerciale è di grande importanza per lo sviluppo reciproco e la crescita economica globale”, quindi le due parti dovrebbero rafforzare la comunicazione per trovare insieme il modo di gestire e risolvere le differenze, in modo da rendere la cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti stabile, fluida ed efficace.
Li ha anche aggiunto che spera che “Gli Stati Uniti si attengano alle norme fondamentali dell’economia di mercato, tra cui la concorrenza leale e la cooperazione aperta, si astengano dal trasformare le questioni economiche e commerciali in questioni politiche o di sicurezza e considerino la questione della capacità produttiva”.