Al centro dei colloqui con l'omologo Tokayev si è trovata l’economia, gli scambi commerciali, ma anche i temi della sicurezza globale e regionale
Il presidente francese, Emmanuel Macron, è arrivato il 1° di novembre ad Astana, la capitale del Kazakhstan, per partecipare ad un incontro al vertice con il presidente del Paese, Kassym-Jomart Tokayev.
Come ha riferito l’ufficio stampa del presidente kazakho, Macron è stato accolto all’aeroporto dal primo ministro del Kazakhstan, Alihan Smaiylov. “Durante una breve conversazione, il capo dell’esecutivo kazakho ha espresso la fiducia che questa visita dia un nuovo impulso all’ulteriore sviluppo del partenariato strategico tra Astana e Parigi”, è stato sottolineato in un comunicato stampa.
Durante l’incontro, che diviso in due tappe – la prima fase in versione allargata prevede “un’ampia discussione sulla situazione attuale e sulle prospettive di sviluppo delle relazioni tra i due Paesi” tra le numerose delegazioni della Francia e del Kazakhstan, mentre successivamente è previsto anche un tête-à-tête tra Macron e Tokayev – i due leader hanno tracciato delle vie concrete, volte a rafforzare la cooperazione strategica bilaterale nei settori che vanno dal commercio, all’economia, agli investimenti e all’energia. In particolare Macron ha detto che la Francia è molto interessata ad aumentare le importazioni di uranio estratto in Kazakhstan, dopo aver perso la fonte africana di approvvigionamento in seguito al colpo di Stato in Niger, uno dei maggiori produttori nel mondo di questo combustibile per le centrali nucleari.
Infine i due leader hanno analizzato l’escalation delle tensioni nel Medio Oriente alla luce dei combattimenti sempre più intensi tra Hamas e Israele. Negli ultimi giorni in Europa, e in particolare in Francia, è stata registrata un’esplosione vera e propria dei sentimenti antisemiti. E c’è chi sta già tracciando dei paragoni con la Germania nazista di Hitler, ricordando la Kristallnacht, la “notte dei cristalli”, l’ondata dei pogrom antisemiti nel 1938.
A Parigi una sessantina di stelle di David sono state dipinte nella notte del 1° novembre sulle facciate di diverse abitazioni, esercizi commerciali e banche del quattordicesimo arrondissement della capitale francese. La procura di Parigi ha subito aperto un’inchiesta, ma non per l’istigazione all’odio raziale bensì “per il danneggiamento di beni privati, con l’aggravante di discriminazioni legate all’origine, alla razza, all’etnia o alla religione”.
La tensione sale di grado rapidamente: alla stazione Bibliothèque François-Mitterrand di Parigi la polizia ha aperto il fuoco contro una donna, completamente velata, che ha gridato “Allahu akbar” (“Dio è il più grande”) e “ha fatto minacce”, non meglio specificate. La donna, che si temeva potesse indossare sotto le vesti neri una cintura esplosiva, è stata ferita e portata in ospedale, dove sarebbe in prognosi riservata.