Dopo il taglio dei tassi avvenuto al termine della riunione del 6 giugno, la Banca centrale europea raffredda gli entusiasmi di chi si aspetta un ulteriore allentamento della politica monetaria nell’immediato futuro. L’istituto con sede a Francoforte, nel Bollettino economico, spiega infatti che “non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi” e che l’obiettivo principale è quello di assicurare il ritorno dell’inflazione al 2% a medio termine, e per questo manterranno i tassi su livelli sufficientemente restrittivi “finché necessario”.
“Malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi per l’elevata crescita delle retribuzioni, e l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno. Le ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e per quella di fondo sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto all’esercizio di marzo. Attualmente gli esperti collocano l’inflazione complessiva, in media, al 2,5 per cento nel 2024, al 2,2 nel 2025 e all’1,9 nel 2026”, si legge nel Bollettico economico. La crescita economica dovrebbe invece attestarsiallo 0,9 per cento nel 2024, all’1,4 nel 2025 e all’1,6 nel 2026 e la BCE spiega che la ripresa economica dell’Eurozona nei primi mesi del 2024 ha superato le aspettative.
Il Consiglio direttivo dell’istituto conferma anche che nella seconda metà del 2024 “Ridurrà le consistenze dei titoli detenuti dall’Eurosistema nel quadro del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), in media, di 7,5 miliardi di euro al mese”.