La Cina è sulla lista nera USA come Paese produttore di droga

Pechino ha respinto le accuse americane come "del tutto infondate"

Non cessano gli attacchi degli Stati Uniti contro la Cina, che questa volta è stata iscritta da Washington – assieme ad altri 23 Paesi del mondo – nella blacklist dei produttori ed esportatori di droghe.
Il presidente americano, Joe Biden, ha accusato la Cina di produzione e di transito di sostanze stupefacenti. Da settembre 2023 l’elenco americano comprende Afghanistan, Bahamas, Belize, Bolivia, Birmania, Cina, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, India, Giamaica, Laos, Messico, Nicaragua, Pakistan, Panama, Perù e Venezuela.
La Casa Bianca ha anche puntato il dito contro Venezuela e Bolivia per “non aver rispettato i loro obblighi in materia di lotta contro la produzione e la diffusione della droga”.
Per poter includere la Cina nella lista nera gli Stati Uniti hanno modificato la propria legislazione che ora permette di “aggiungere i Paesi di origine delle sostanze chimiche” utilizzate per produrre le droghe. Lo hanno fatto con il fentanil, un oppioide sintetico considerato “responsabile” di gran parte degli oltre 109.000 decessi per la overdose, registrati l’anno scorso negli Stati Uniti.
In una nota che ha accompagnato la pubblicazione della blacklist “aggiornata”, il presidente Biden “ha esortato con forza la Cina e gli altri Paesi fornitori di sostanze chimiche a rafforzare le catene di approvvigionamento” e a “prevenire la diversione”.
Secondo l’Agenzia degli USA per il controllo di sostanze medicinali (Drug Enforcement Administration, DEA), “la maggior parte dei precursori chimici proviene dalla Cina e finisce nelle mani dei cartelli della droga messicani”. Il motivo per cui la Cina è stata inclusa nella lista “è la combinazione di fattori geografici, commerciali ed economici che consentono il transito o la produzione di droga, anche se un Governo ha adottato misure per controllarli”.
La Cina ha condannato con forza la mossa americana, definendo la decisione dell’Amministrazione di Joe Biden di inserire il Paese nella lista dei produttori ed esportatori di droga come “arbitrale e del tutto infondata”. Pechino ricorda che ancora nel 2018 la Cina aveva assunto una serie di impegni internazionali riguardo ai controlli del commercio di fentanil e di altre sostanze precursori. Cinque anni fa nell’ambito delle intese, raggiunte con l’Amministrazione del presidente USA di allora, Donald Trump, la Cina ha inserito tutte le sostanze legate al fentanil nell’elenco delle sostanze super controllate. “Le affermazioni secondo cui ‘la maggior parte dei precursori chimici proviene dalla Cina e finisce nelle mani dei cartelli della droga messicani’ sono altamente irresponsabili e completamente false. Finora la Cina non ha rilevato alcun precursore chimico trasferito in Messico, né ha ricevuto alcuna notifica da parte delle autorità messicane riguardo ai sequestri di tali sostanze provenienti dalla Cina”, ha dichiarato un rappresentante dell’Ambasciata cinese a Washington.