Lo stesso sarà fatto anche per la Gran Bretagna e l’Australia
Stanno per tornare a casa in Cina dagli Stati Uniti i tre panda giganti, che attualmente abitano nello zoo di Washinton. Il “rimpatrio” di Mei Xiang, Tian Tian e del loro cucciolo, Xiao Qi Ji, avverrà entro inizio di dicembre.
Pechino ha deciso di chiudere con gli USA la cosiddetta “diplomazia del panda”: la tradizione diplomatica cinese di dare in prestito esemplari di panda giganti in segno di amicizia. Vale a dire che gli Stati Uniti non sono più considerati dal presidente cinese, Xi Jinping, un “Paese amico”.
Il nome del cucciolo Xiao Qi Ji in lingua cinese significa “piccolo miracolo”. Ma il miracolo non c’è stato: Pechino ha deciso di “non rinnovare i prestiti degli animali ospitati negli zoo americani”. Lo gesto ha confermato che le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti sono scese a un livello molto basso. Non è la rottura vera e propria delle relazioni diplomatiche ufficiali, ma quasi. La competizione o per meglio dire la guerra economica, commerciale e tecnologica, l’inasprimento delle tensioni tra la Cina e gli USA per la questione di Taiwan, il fermo “no” cinese alle richieste dell’Occidente di condannare la Russia per il conflitto armato in Ucraina, tutti questi fattori hanno fatto pericolosamente deteriorare i rapporti tra le due superpotenze economiche.
Quello dei panda di Washington non è un fatto isolato, ma un esodo vero e proprio: lo scorso marzo è stata fatta ritornare in Cina Le Le, una femmina di panda gigante ospitata da vent’anni in uno zoo della città statunitense di Memphis. Le autorità cinesi hanno accusato gli americani di “maltrattamento” di Le Le, che aveva contratto una pericolosa malattia cutanea ed è arrivata in Cina in stato critico. E dopo il viaggio di ritorno in Cina dei tre panda di Washington, nel 2024 identica sorte toccherà ai quattro esemplari ospitati in uno zoo di Atlanta.
Un triste finale di una bella storia durata per oltre 50 anni. Nel 1972 il presidente USA di allora, Richard Nixon, visitò la Cina, dove in segno di riconoscenza per l’avvio del dialogo e della cooperazione, il premier cinese, Zhou Enlai regalò alla first lady, Pat Nixon, una coppia di panda giganti: Ling-Ling e Hsing-Hsing.
E mentre Pechino ha messo la parola “fine” alla “diplomazia del panda” non soltanto con gli Stati Uniti, ma anche con la Gran Bretagna e l’Australia, in Russia lo zoo di Mosca ha pubblicato un filmato del cucciolo del panda gigante, nato il 30 agosto scorso, insieme ai “genitori”, papà Zhui e mamma Din Din, arrivati nella capitale russa quattro anni fa per commemorare i 70 anni delle relazioni diplomatiche Cina-Russia.