La Cina protesta contro la dichiarazione di Camp David: “è una mini NATO”

Arrivano “proteste formali” dalla Cina in seguito alla “dichiarazione di Camp David” con cui si è concluso un vertice tra i leader  di Usa, Giappone e Corea del Sud.

“I leader di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud si sono riuniti venerdì a Camp David per svelare i loro piani di rafforzamento dei legami militari, propagandando deliberatamente la retorica sulla cosiddetta ‘minaccia cinese’ – si legge in un durissimo commento dell’agenzia di stampa cinese Xinhua –  Orchestrato sotto la guida degli Stati Uniti, il trio sta cercando di forgiare una cricca geopolitica chiusa ed esclusiva con il pretesto della ‘cooperazione per la sicurezza’. Una simile manovra alimenterà inevitabilmente le fiamme dell’antagonismo, compromettendo la sicurezza strategica di altri Paesi e mettendo a rischio la stabilità regionale. Seminando la divisione e intensificando l’opposizione, l’incontro rappresenta una mossa pericolosa che potrebbe far riemergere lo spettro della Guerra Fredda. Gli Stati Uniti che corteggiano attivamente il Giappone e la Corea del Sud non sono altro che un lupo travestito da pecora. Invece di considerare gli interessi di sicurezza di entrambi i Paesi, li stanno spingendo verso un precipizio”.

Nel frattempo il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin esprimeva “forte insoddisfazione, questa dichiarazione ha gravemente violato le norme fondamentali che disciplinano la politica e le relazioni internazionali”.

Joe Biden nei giorni scorsi si è incontrato con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, e con quello sudcoreano, Yoon Suk-yeol, un vertice tripartito definito come un “nuovo capitolo di una stretta cooperazione militare e in materia di sicurezza a tre vie”. Per la Cina semplicemente “una mini nato”.

Nella dichiarazione si fa anche esplicito riferimento a Taiwan: “Ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo nelle acque della regione indo-pacifica – spiegano in una nota congiunta i leader dei tre paesi – Riaffermiamo l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan”. E non manca un invito per la Corea del Nord affinché “abbandoni il suo programma di missili nucleari e balistici”.