UE apre un’indagine su X per disinformazione e contenuti violenti

Il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato il 12 ottobre l’avvio di un’indagine  da parte della Commissione europea nei confronti di X – Twitter ai sensi ai sensi della DSA, ovvero la legge Ue sui servizi digitali. L’azione consiste in una richiesta formale di informazioni e arriva dopo il richiamo inviato a Elon Musk, circa i contenuti terroristici, violenti e di incitamento all’odio apparsi sulla piattaforma dopo l’attacco di Hamas a Israele.

“La richiesta fa seguito alle indicazioni ricevute dai servizi della Commissione in merito alla presunta diffusione di contenuti illegali e di disinformazione, in particolare la diffusione di contenuti terroristici e violenti e di incitamento all’odio”, si legge in una nota di Bruxelles.

La DSA fa parte della strategia digitale dell’Unione europea per garantire standard di responsabilità delle piattaforme online in materia di disinformazione e contenuti illegali. Il 25 aprile 2023 erano state individuate 19 piattaforme online (VLOP) e motori di ricerca (VLSE) di grandi dimensioni (numero di utenti superiore a 45 milioni, ovvero il 10% della popolazione dell’UE) che entro la fine di agosto avrebbero dovuto adeguarsi alle disposizioni digitali comunitarie.

“A seguito della sua designazione come piattaforma online di grandi dimensioni, X è tenuta a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dalla DSA a partire dalla fine di agosto 2023, tra cui la valutazione e la mitigazione dei rischi legati alla diffusione di contenuti illegali, alla disinformazione, alla violenza di genere e a qualsiasi effetto negativo sull’esercizio dei diritti fondamentali, dei diritti dei minori, della sicurezza pubblica e del benessere mentale”, spiega la Commissione.

Ora X è tenuta a fornire le informazioni richieste tra il 18 e il 31 ottobre,  “Sulla base della valutazione delle risposte, la Commissione valuterà le fasi successive. Ciò potrebbe comportare l’avvio formale di un procedimento”. Nelle scorse ore il CEO del social network, Linda Yaccarino, aveva spiegato di aver eliminato centinaia di account considerati affiliati a Hamas: “Ogni giorno ci viene ricordata la nostra responsabilità globale nel proteggere la discussione pubblica garantendo a tutti l’accesso alle informazioni in tempo reale e salvaguardando la piattaforma per tutti i nostri utenti”.