La Corea del Nord ha lanciato nuovi missili nel Mar Giallo

Nella notte la Corea del Nord ha lanciato nuovi missili nel Mar Giallo, il tratto di mare che separa la penisola di Corea e la Cina. E’ la seconda volta in pochi giorni che Pyongyang effettua azioni di questo tipo: solo due giorni fa un altro lancio aveva interessato invece il Mar del Giappone, dove anche due settimane fa era stato fatto cade un ulteriore ordigno.

Il lancio ha seguito le operazioni militari congiunti tra Corea del Sud e Stati uniti tenutesi nei giorni scorsi e che hanno visto arrivare nei mari del sud il sottomarino nucleare statunitense USS Kentucky, fatto che non accadeva da diversi anni.

I dialoghi tra Nord e Sud sono ai minimi storici e Kim Jong Un nelle ultime dichiarazioni pubbliche ha esortato i suoi a intensificare la costruzione di armi, tra cui anche quelle “nucleari tattiche”. La Corea del Nord ha anche avvertito giovedì che il dispiegamento di portaerei, bombardieri o sottomarini missilistici statunitensi in Corea del Sud potrebbe soddisfare i criteri interni che portano all’utilizzo di armi nucleari.

A complicare il quadro e le tensioni tra le parti c’è il mistero del soldato Travis King che è stato intercettato dalle autorità nordcoreane dopo essersi staccato da un gruppo di turisti in visita nella zona demilitarizzata attorno al 38° parallelo. Pyongyang non ha risposto per tre giorni alla richiesta di informazioni circa lo stato di salute dell’uomo e Washington si è detta preoccupata per il trattamento che potrebbe essergli riservato. In realtà poco si conosce sull’accaduto. L’uomo avrebbe spontaneamente superato la linea di confine di Panmunjom, storico luogo dove fu firmata la tregua tra Nord e Sud nel 1953. Lo stesso soldato, di stanza in Corea del Sud, era stato condannato di recente a 50 giorni di lavoro duro in una prigione sudcoreana e al suo ritorno negli Stati uniti avrebbe dovuto subire ulteriori procedimenti disciplinari.