E' il primo allentamento della politica monetaria dal 2020
Dopo mesi all’insegna della cautela la Federal reserve, la banca centrale statunitense, ha rotto gli indugi e ha comunicato il 18 settembre la decisione di tagliare i tessi di interesse di 50 punti base. Si tratta del primo allentamento della politica monetaria dal 2020, il più grande dal 2008 quando gli Stati uniti affrontavano la recessione.
“Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. L’aumento dei posti di lavoro è rallentato e il tasso di disoccupazione è aumentato, ma rimane basso. L’inflazione ha fatto ulteriori progressi verso l’obiettivo del 2% del Comitato, ma rimane leggermente elevata – si legge in un comunicato della FED – Il Comitato cerca di raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo. Il Comitato ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano grosso modo in equilibrio”.
La Federal Open Market Committee (FOMC), ovvero l’organismo della FED che decide la politica monetaria ha anche spiegato che le prospettive economiche rimangono sono incerte. In ogni caso, visti i progressi sul fronte inflazione è stato deciso il taglio di mezzo punto percentuale del tasso dei fondi federali, portandolo al 4¾-5%.
“Nel considerare ulteriori aggiustamenti dell’intervallo obiettivo per il tasso dei federal funds, il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi. Il Comitato continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie. Il Comitato è fortemente impegnato a sostenere la massima occupazione e a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%”.
Jerome Powell, presidente della FED ha confermato che “Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato ad espandersi a un ritmo solido, il Pil è aumentato a un tasso annuo del 2,2% nella prima metà dell’anno e i dati disponibili indicano un ritmo di crescita più o meno simile in questo trimestre”. E’ trapelato anche che nuovi tagli sono all’orizzonte, ma non prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre.