L'obiettivo è una tendenza sostenibile dell'inflazione verso il 2%
La Federal reserve (FED) ha annunciato al termine della riunione di marzo di lasciare invariati i tassi di interesse annunciando però prossimi tagli. Il costo del denaro negli Stati uniti resta così fermo tra il 5,25% e il 5,50%, quota massima da 23 anni a questa parte.
“I recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica si è espansa a un ritmo solido – si legge in un comunicato della FED – L’aumento dei posti di lavoro è rimasta forte e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane elevata. Il Comitato cerca di raggiungere la massima occupazione e un’inflazione al 2 per cento nel lungo periodo. Il Comitato ritiene che i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione si stiano equilibrando”.
Il Comitato della banca centrale statunitense ammette che le prospettive economiche sono incerte e che va ancora prestata molta attenzione ai rischi di inflazione. Allo stesso tempo prevede tre tagli del costo del denaro entro l’anno per un totale di 75 punti base ma “non sarà opportuno ridurre i tassi finché non si acquisirà un maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”.
Sono state anche riviste le stime di crescita del Pil nel 2024 al 2,1% dal 1,4%4. Nel 2025 e 2026 si prevede una crescita del 2% mentre il tasso di disoccupazione è stimato al 4% nel 2024, al 4,1 nel 2025 e al 4 nel 2026.