La Finlandia rinuncia al gas naturale russo

La società finlandese Gasum ha annunciato la chiusura definitiva del contratto a lungo termine con il gruppo Gazprom

La società statale finlandese Gasum, il maggiore importatore del gas naturale russo, non è stata in grado di risolvere la controversia con il colosso Gazprom “entro i termini stabiliti dal tribunale di Stoccolma”, e ha quindi deciso di “rescindere il contratto a lungo termine per la fornitura di gas naturale” che per interi decenni è arrivato in Finlandia attraverso un gasdotto, costruito ancora ai tempi dell’Urss. Le forniture iniziarono nell’ormai lontano 1974 e nei 50 anni passati Gasum importò dalla Russia ben 130 miliardi di metri cubi di gas siberiano.
“Attualmente, i negoziati tra Gasum e Gazprom Export sono stati terminati. Le parti non sono state in grado di risolvere la disputa entro il termine determinato dal tribunale arbitrale, quindi Gasum ha sciolto l contratto con Gazprom a partire dal 22 maggio del 2023”, ha dichiarato a Helsinki un portavoce della società finlandese.
Nell’aprile del 2022, Gazprom Export, il dipartimento per il commercio con l’estero del gruppo pubblico russo Gazprom, ha chiesto a Gasum di effettuare i pagamenti per il gas fornito in rubli russi e non più in euro, com’era stato stabilito dal contratto.
“Gasum non ha accettato questo requisito”, ha dichiarato la società finlandese. Nel maggio del 2022 in attesa del verdetto di Stoccolma Gazprom ha bloccato le forniture di gas alla Finlandia. Gli esperti hanno intanto precisato che la finlandese Gasum dispone anche di un contratto valido per la fornitura di GNL dalla Russia.