Il Governo di Parigi stanzia 200 milioni di euro per la cosiddetta “distillazione di emergenza”. Il vino in eccesso raggiunge 300 milioni di litri. Inoltre i produttori di vino saranno incentivati a ridurre la superficie dei propri vigneti.
Come ci insegna il famoso detto “a chi non piace il vino, il Signore tolga anche l’acqua”. Ai francesi il vino piace, ma hanno scoperto che il Paese ne produce davvero tanto. La sovrapproduzione è stata causata da una serie di fattori, tra cui un mercato sempre più competitivo, la crisi economica, i problemi legati alla pandemia del Covid, i cambiamenti nelle abitudini di consumo. In Francia il calo della domanda ha colpito così duramente i viticoltori delle regioni di Bordeaux e Languedoc, che il Governo ha varato un’iniziativa finanziaria senza precedenti: saranno stanziati 200 milioni di euro, non per promuovere il vino francese nel mondo, bensì per distruggerlo. Per l’esattezza è stato proposto di trasformarlo in etanolo e rifornirne l’industria francese dei profumi.
Le statistiche non possono non preoccupare: nel decennio compreso tra il 2012 e il 2022 il consumo di vino in Francia – il più “colpito” è stato quello rosso – è calato del 32 per cento. Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano Financial Times “il ministro dell’Agricoltura della Francia ha ricevuto un nullaosta dalla Commissione europea e ora può stanziare 200 milioni di euro di aiuti ai produttori, per avviare la cosiddetta distillazione d’emergenza in etanolo”. Ma l’iniziativa non si ferma lì: saranno stanziati altri fondi per spingere i viticoltori a ridurre i loro vigneti.
Come ha spiegato ai giornalisti Marc Fesneau, ministro dell’Agricoltura francese, “i fondi per la ‘distillazione di emergenza’ delle scorte in eccesso saranno destinati ad arginare il crollo dei prezzi e ad aiutare i produttori di vino a ritrovare fonti di reddito”. Nel 2023 per la Francia si stima un’eccedenza pari a 300 milioni di litri di vino, ovvero circa 400 milioni di bottiglie.
I 200 milioni di euro, stanziati da Parigi, dovranno permettere ai produttori di distillare i propri vini in eccedenza in alcol puro, che successivamente potrà essere venduto – purtroppo sempre in perdita – ai produttori di profumi, di disinfettanti per le mani, e di altri prodotti medicali e casalinghi. L’esperto di mercato del vino francese, Elizabeth Carter, ha dichiarato al quotidiano Washington Post che “la Francia ha lottato per anni contro una quantità di vino superiore a quella consumata ed esportata, la decisione drastica, destinata a ridurre le quantità in eccesso, dovrebbe aiutare a sostenere i prezzi”.
La Francia è uno dei maggiori Paesi produttori di vino al mondo. Sin dagli Anni Trenta del secolo scorso nel Paese sono in vigore leggi severe che garantiscono i controlli della qualità del vino francese. La produzione conta più di 200 vitigni autoctoni, tra cui lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon. Secondo i dati della società di ricerca Ibis World “il mercato francese del vino vale circa 15,6 miliardi di dollari, mentre l’anno scorso le esportazioni di vino e alcolici hanno raggiunto i 18,5 miliardi di dollari”.