La Francia, attraverso il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot, vuole che l’Unione europea si diferda con forza dalle “interferenze esterne”. In precedenza era stato Pedro Sanchez, primo ministro, spagnolo a esprimere con risolutezza un’opinione analoga. L’obiettivo è Elon Musk, protagonista di incessanti post contro più o meno tutti i Governi europei.
“Il fascismo è già la terza forza politica in Europa e l’internazionale dell’ultradestra, guidata dall’uomo più ricco del pianeta, attacca apertamente le nostre istituzioni, attizza l’odio, fa apertamente appello ad appoggiare gli eredi del nazismo in Germania alle prossime elezioni che ci saranno nel più importante paese economico in Europa. E’ una sfida che riguarda tutti noi che crediamo nella democrazia”, ha spiegato Sanchez intervenendo in occasione della commemorazione in occasione dei 50 anni della morte del dittatore spagnolo Francisco Franco.
Il ministro francese Barrot invece, intervenuto a radio France Inter, ha spiegato che “O la Commissione europea applica con la massima fermezza le leggi che esistono per proteggere il nostro spazio unico o non lo fa, e in tal caso dovrebbe pensare di restituire la capacità di farlo agli Stati membri dell’UE”. Contro il magnate di origini sudafricane si ero scagliati anche il primo ministro britannico Starmer e il cancelliere tedesco Scholz ma l’Unione europea continua a tenere bassi i toni, chiedendo a Musk semplicemente di agire “entro i limiti legali” e di non utilizzare i social “in modo improprio”.
Le esternazioni di Musk, veicolate attraverso il suo social network X, non sono ben viste – da molti – anche in casa. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Steve Bannon, ex stratega di Trump che in un’intervista al Corriere della sera ha detto: “Otterrò che Elon Musk sia cacciato via entro l’insediamento. Non avrà un pass blu con pieno accesso alla Casa Bianca. Sarà come chiunque altro”. E, ancora: “È una persona davvero malvagia. Fermarlo è diventata per me una questione personale. Prima, dal momento che ha messo così tanti soldi, ero pronto a tollerarlo. Ora non più».