Il ministro delle Finanze di Israele Smotrich si oppone al piano di pace arabo-statunitense per la creazione di uno Stato palestinese
La Banca centrale dello Stato ebraico ha stimato che nel 2024-2025 la spesa per la difesa di Israele ammonterà a circa 255 miliardi di shekel (70,3 miliardi di dollari), ovvero il 13% del PIL israeliano. Tra le conseguenze di questa impennata della spesa militare la Banca di Israele prevede un aumento del disavanzo pubblico, che a sua volta farà salire il debito statale di Israele a quota del 67% del PIL.
L’altro giorno l’agenzia di rating internazionale Moody’s ha declassato il rating di Israele da A1 ad A2. Ciononostante dall’inizio del conflitto armato nella Striscia di Gaza (7 ottobre 2023) lo Stato ebraico non ha ricorso all’emissione dei bond in valuta estera sui mercati pubblici, limitandosi a rastrellare dei prestiti privati per 1,7 miliardi di dollari.
Paradossalmente nei tre mesi passati lo shekel si è rafforzato in modo significativo, ed è riuscito non soltanto a recuperare le perdite di ottobre 2023, ma la moneta israeliana ha migliorato le proprie posizioni rispetto alla situazione in cui si era trovata prima della guerra contro Hamas. Questo è in parte merito degli interventi finanziari della Banca d’Israele, ma in parte è una delle conseguenze piuttosto paradossali dell’instabilità geopolitica: nessuno si aspetta che la Banca d’Israele decida di rivedere al ribasso in un futuro prossimo il tasso d’interesse fermo a quota del 4,75% dal maggio 2023.
Sul piano del conflitto tra Israele e Hamas, la situazione diventa sempre meno prevedibile, dopo che alla riunione del gabinetto di sicurezza a Tel Aviv il ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, ha chiesto di opporsi alla proposta del piano di pace arabo-statunitense per la creazione di uno Stato palestinese. Il ministro, noto per la sua posizione ortodossa e intransigente, ha invocato una “decisione chiara”, perché “il messaggio (di un’eventuale accettazione del piano, N.d.R.) è che vale la pena di massacrare i cittadini israeliani”.
“Uno Stato palestinese è una minaccia esistenziale per Israele, come dimostrato il 7 ottobre”, ha aggiunto Smotrich, riferendosi all’attacco sferrato contro lo Stato ebraico dal movimento islamista palestinese Hamas. Il ministro delle Finanze ha detto che si aspetta che la sua richiesta sia sostenuta dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dai due ministri e membri della Knesset Benny Gantz e Gadi Eisenkot, e da tutti i ministri presenti alla riunione del gabinetto.