Vaticano sulla mediazione nel conflitto russo-ucraino: “Non cerchiamo soluzioni ma auspichiamo strade di pace”.
.Al termine dei colloqui a Mosca tra il rappresentante speciale del Vaticano, il cardinale Matteo Zuppi, e il consigliere presidenziale russo per le questioni della politica estera, Jurij Ushakov, “non è stata presa alcuna decisione concreta”. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov. “Una qualche risoluzione concreta o un’intesa non c’è stata. Se sarà necessario il dialogo sarà proseguito”, ha detto Peskov nel corso del briefing quotidiano.
Da parte sua monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca e presidente della Conferenza episcopale russa, ha detto che “Zuppi e Ushakov hanno discusso soprattutto di problemi umanitari, legati ai profughi”. Secondo l’arcivescovo Pezzi “l’incontro è andato bene”. Prima della visita del cardinale Zuppi a Mosca, il monsignor Pezzi in un’intervista al portale Internet Vatican News aveva detto: “Non cerchiamo soluzioni ma auspichiamo strade di pace”.
Il cardinale Zuppi è stato a Mosca il 28 e il 29 di giugno, per tentare – su esplicito incarico di Papa Francesco – di “trovare vie giuste per la pace”, di fare in modo che coloro che rivestono cariche e ruoli di responsabilità diventino disponibili alla pace e possano arrivare ad accogliere chi è diverso da loro. “È essenziale non cedere al pregiudizio che l’altro è, e continuerà ad essere, un nemico”, ha sottolineato monsignor Pezzi.
Ancora il 25 maggio scorso il Santissimo Padre disse che il conflitto ucraino finirà per via del dialogo tra la Russia e l’Ucraina. Il Cremlino ha accolto positivamente l’iniziativa della Santa Sede. Invece Kiev, dove il cardinale Zuppi aveva incontrato il presidente Zelinskij il 6 giugno scorso, ha ripetuto più volte “di non aver bisogno di mediatori”.
La sera del 29 giugno, prima di rientrare a Roma, il cardinale Zuppi ha incontrato l’incaricata presidenziale russa per i diritti dei minorenni, Maria Lvova-Belova, con la quale ha affrontato il problema dei bambini profughi ucraini. Kiev accusa la Russia di sistematici sequestri dei bambini nei territori ucraini. “Sono sicura che l’amore e la misericordia cristiani aiuteranno nel dialogo e nella comprensione reciproca”, ha scritto sul Telegram Lvova-Belova dopo l’incontro con Zuppi.
Più tardi l’inviato speciale del Papa è stato ricevuto nel monastero Danilovskij, dal Patriarca della Chiesa Ortodossa russa, Kirill.
“Le Chiese possono servire la causa della pace e della giustizia attraverso sforzi congiunti”, ha citato le parole del Patriarca l’agenzia d’informazione Rbc, secondo la quale “Zuppi ha detto che il Pontefice vorrebbe sentire l’opinione del Patriarca riguardo alla situazione e anche riguardo alla possibilità di un loro nuovo incontro”. Il primo e per il momento l’unico vertice tra il Papa Francesco e il Patriarca Kirill è avvenuto all’Avana, il 12 febbraio del 2016.