Nato: il Giappone per ora preferisce non aderire all’Alleanza Atlantica

Giappone: Per il 2027 le spese militari dovranno totalizzare il 2% del Pil.

Tokio ha reso pubbliche alcune importanti anticipazioni sui contenuti del cosiddetto “Libro Bianco di Difesa 2023”, che sarà pubblicato nella seconda metà dell’anno dal ministero della Difesa. Mentre entro l’anno 2027 le spese per la difesa dovranno salire al 2% del Pil nipponico, lo standard per i membri della Nato, il Paese del Sol levante non intende aderire all’Alleanza Atlantica.

Il quotidiano giapponese “Yomiuri” ha reso pubbliche alcune fondamentali estratti dal “”Libro Bianco di Difesa 2023”, un rapporto sulla politica difensiva e sulla sicurezza del Paese, che viene pubblicato annualmente dal ministero della Difesa di Tokyo sin dal 1976.
Tradizionalmente il “Libro Bianco” delinea il quadro strategico, la politica di sicurezza e di difesa del Paese asiatico. In particolare il nuovo rapporto prevede che per il 2027 le spese militari raggiungeranno quota del 2% del Pil, che si trova in linea con gli standard per i Paesi della Nato. Ciò consentirebbe al Giappone, che in base agli accordi del 1945 non ha il diritto a un esercito vero e proprio, di diventare una nuova superpotenza militare dell’intera Asia. Vale a dire che Tokio vuole sviluppare i propri legami con la NATO, ma preferisce rimanere un centro di forza indipendente. Come ha dichiarato ai media il Primo ministro, Fumio Kishida, “il Giappone non intende aderire alla Nato né come membro permanente né come Paese-membro associato”.
Nonostante il fatto secondo cui la pubblicazione ufficiale del “Libro Bianco” avverrà entro la fine dell’anno, i suoi principali concetti sono stati tradizionalmente presentati al pubblico nipponico e internazionale con molto anticipo, permettendo di scoprire le priorità e i piani della strategia di difesa di Tokio, soprattutto alla vigilia vertice della Nato, in programma l’11 e il 12 giugno a Vilnius, in Lituania, dove sarà presente come ospite d’onore anche il premier, Kishida.
Il nuovo “Libro Bianco” fa seguito e sviluppa la strategia di difesa e di sicurezza nazionale, che il Governo giapponese aveva approvato il 16 dicembre del 2022: nel documento per la prima volta viene sancito il diritto di Tokio di “contrattaccare gli obiettivi sul territorio di un potenziale nemico”, ma per il momento non sono consentiti gli attacchi di carattere preventivo. Come hanno notato gli analisti internazionali, a questo proposito per poter attaccare le postazioni strategiche dei potenziali avversari “in primo luogo sarà aumentata la gittata dei missili anti-nave “Type 12”, elaborati dalla Mitsubishi Heavy Industries ancora nel 2012”. Inoltre Tokio vuole acquistare dei missili cruise della serie Tomahawk statunitensi e infine sarà accelerata la progettazione e la produzione dei missili ipersonici “made in Japan”.
Per quanto riguarda le “principali minacce che richiedono di potenziare urgentemente le capacità difensive del Giappone”, il “Libro Bianco 2023”, citato dal quotidiano “Yomiur”i, ha indicato oltre alla Corea del Nord, anche la Cina. “L’equilibrio dei poteri militari tra la Cina e l’isola di Taiwan sta cambiando rapidamente a favore della Repubblica Popolare Cinese”, hanno scritto gli autori del “Libro Bianco”.