Il prodotto interno lordo si è contratto per due trimestri consecutivi
L’economia neozelandese sprofonda in una inaspettata recessione: per Auckland è la peggiore situazione dalla recessione del 1991, fatta eccezione per il periodo pandemico.
Il PIL nel terzo trimestre è sceso dell’1% rispetto al periodo precedente mentre secondo le previsioni avrebbe dovuto contrarsi dello 0,25%; una notizia che ha avuto un impatto immediato sul dollaro neozelandese che è arrivato ai minimi da oltre due anni a 0,5614 sul dollaro statunitense. La produzione ha subito un calo dell’1,5% (si stimava un – 0,4%) mentre il PIL pro capite ha subito un calo del 2,1% complice anche una crescita della popolazione dell’1,2%.
Ora si scommette che la Reserve Bank of New Zealand taglierà nuovamente con decisione i tassi di interesse nei prossimi mesi dopo aver già agito in questo senso tagliando 125 punti base e portando il tasso al 4,25%.
Proprio la Banca centrale è sul banco degli imputati per la disastrosa situazione dell’economia. “Il calo riflette l’impatto dell’alta inflazione sull’economia. Questo ha portato la Reserve Bank ad architettare una recessione che ha soffocato la crescita”, ha spiegato il ministro delle Finanze Nicola Willis secondo quanto riportato da Reuters.