La Northvolt travolta dal forte rallentamento dell'elettrico
La crisi, o quanto mento il forte rallentamento, della mobilità elettrica colpisce la prima gigafactory europea. Si tratta del produttore svedese di batterie Northvolt la cui crisi starebbe portando a previsioni di tagli nel personale per 1600 unità. Gli esuberi sono divisi tra le fabbriche di Skelleftea (1.000 posizioni) e Västeras (400 posizioni) e negli uffici di Stoccolma (200 posizioni).
“Sebbene lo slancio generale per l’elettrificazione rimanga forte, dobbiamo assicurarci di intraprendere le azioni giuste al momento giusto in risposta ai venti contrari del mercato automobilistico e del clima industriale in generale – ha commentato Peter Carlsson, CEO e co-fondatore di Northvolt – Ora dobbiamo concentrare tutte le energie e gli investimenti nel nostro core business. Le decisioni che prendiamo oggi, per quanto difficili, sono necessarie per il futuro di Northvolt”.
Sarà quindi sospeso il progetto di espansione per lo stabilimento di Skelleftea finalizzato a fornire un’ulteriore capacità di produzione di celle di 30 GWh all’anno.
Saranno in ogni caso mantenute le funzioni fondamentali che consentiranno ai Northvolt Labs di conservare la propria posizione di campus leader in Europa per l’innovazione delle batterie e lo sviluppo dei prodotti. Per mantenere i suoi scopi Northvolt spiega che è necessario ridurre la forza lavoro del 20% a livello globale e del 25% in Svezia.