La rottura tra il Vaticano e l’Ucraina, che accusa il Papa di “propaganda imperialista”

Il cardinale Matteo Zuppi: lavoriamo e preghiamo per la pace, la mia missione prosegue.

Le accuse troppo assurde per poter essere considerate vere. Purtroppo è la realtà dei vertici di Kiev, che hanno attaccato Papa Francesco, accusandolo di aver diffuso “propaganda imperialista filo russa” in un discorso pronunciato il 25 agosto scorso in collegamento video in occasione della Giornata della gioventù russa a San Pietroburgo.
Per poco più di un’ora, Papa Francesco ha interagito in formato video con circa 400 ragazzi e ragazze che hanno partecipato al Decimo incontro nazionale dei giovani cattolici della Russia. Il Pontefice si è rivolto ai giovani cattolici russi, riunitisi nella Basilica di Santa Caterina di San Pietroburgo, per invitare ad essere “seminatori di semi di riconciliazione, piccoli semi che in questo inverno di guerra non germoglieranno per il momento nel terreno ghiacciato, ma che in una futura primavera fioriranno”.
Per la Santa Sede “grande è la preziosità di queste giornate che si tengono dal 2000, e che quest’anno sono state organizzate per la prima volta a San Pietroburgo”.
Secondo il portale Vatican News i partecipanti sono arrivati a San Pietroburgo da 54 città della Federazione Russa, da Kaliningrad a Vladivostok. “Grazie alla tecnologia moderna possiamo abbracciarci nello Spirito che ci è dato, come l’abbraccio di Maria a Elisabetta”, ha detto nel suo saluto di introduzione monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca. Secondo gli organizzatori dell’evento “questo incontro è una delle poche opportunità per conoscersi, per condividere testimonianze di fede, mentre la comunicazione con il Papa procura una gioia particolare, si precisa all’inizio, perché si può sperimentare non solo l’unità all’interno della Chiesa locale, ma anche l’unità con la Chiesa universale”.
Nel suo discorso video il Papa ha approfondito ulteriormente le idee, pronunciate lo scorso 4 luglio a Lisbona in occasione della Giornata mondiale della gioventù. “Auguro a voi, giovani russi, la vocazione di essere artigiani di pace in mezzo a tanti conflitti, in mezzo a tante polarizzazioni che ci sono da tutte le parti, che affliggono il nostro mondo”, ha detto il Pontefice, invitando i giovani russi ad aver coraggio di sostituire le paure con i sogni. “Sostituire le paure con i sogni. Sostituite le paure con i sogni. Non siate amministratori di paure ma imprenditori dei sogni. Concedetevi il lusso di sognare alla grande!”, ha detto il Papa Francesco.
Le parole del Papa hanno suscitato un’ondata di proteste a Kiev, che ha citato “un passaggio del discorso di San Pietroburgo, attribuito al Pontefice”, ma assente dal testo ufficiale, diffuso dal Dicastero per la comunicazione del Vaticano. Secondo il portavoce del ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, Oleg Nikolenko, Papa Francesco avrebbe invitato i giovani russi a “non dimenticare mai la vostra eredità. Voi siete i figli della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero grande, colto, di grande cultura e grande umanità. Non rinunciate mai a questa eredità. Voi siete eredi della grande Madre Russia, andate avanti con essa”.
“È davvero un peccato che le idee di una grande potenza russa, che in realtà sono la causa dell’aggressività cronica della Russia, consapevolmente o inconsapevolmente, escano dalle labbra del Papa, la cui missione, a nostro avviso, è proprio quella di aprire gli occhi della gioventù russa sul corso distruttivo dell’attuale leadership russa”, ha scritto su Facebook Nikolenko.
Come ha scritto il quotidiano Avvenire Papa Francesco nel suo intervento via streaming ha sottolineato: in Ucraina come altrove “la diplomazia costruisce e non distrugge”, e “va avanti su una strada dove l’unità è superiore al conflitto”. Alla domanda di una ragazza russa su come, secondo il Pontefice, dovrebbe essere la diplomazia per superare il conflitto in Ucraina, Francesco ha risposto: “La diplomazia va avanti seguendo una strada: una strada dove l’unità è superiore al conflitto. La vera diplomazia non ha paura dei conflitti, ma non li sottolinea: prende i conflitti e con i conflitti va avanti, tramite il dialogo e la preghiera. Capire la posizione dell’altro e anche limitare gli errori. Non è facile la diplomazia. Tanto bene fanno all’umanità i bravi diplomatici. Un mestiere per niente facile, ma molto fecondo. E questo sia con la situazione ucraina sia con altri Paesi. Sempre la diplomazia costruisce, non distrugge”.
E la diplomazia del Vaticano, volta a porre fine al conflitto armato in Ucraina, e quella che Francesco ha definito una “offensiva di pace”, prosegue, malgrado le accuse di Kiev. Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, inviato speciale del Papa in Ucraina, Russia e Usa ha detto in un’intervista che “si sta continuando con diversi contatti per un eventuale tappa a Pechino”.
E il Vaticano ha risposto alle accuse del tutto infondate di Kiev. “Nelle parole di saluto rivolte a braccio ad alcuni giovani cattolici russi negli scorsi giorni, com’è chiaro dal contesto in cui le ha pronunciate, il Papa intendeva incoraggiare i giovani a conservare e promuovere quanto di positivo c’è nella grande eredità culturale e spirituale russa, e certo non esaltare logiche imperialistiche e personalità di governo, citate per indicare alcuni periodi storici di riferimento”.
Lo ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, in merito alle parole del Papa pronunciate in video collegamento con giovani cattolici russi nella quale aveva parlato della “grande Russia”.