Il primato è ancora delle cantine italiane. Le scorte di vino accumulate bastano per soddisfare il fabbisogno fino a marzo 2025
Nel mese di aprile la Russia ha importato 62 milioni di litri di vino, quasi il doppio dell’analogo mese dell’anno scorso. Secondo i dati del Sevizio doganale russo, nei primi quattro mesi dell’anno nel Paese sono stati importati 138 milioni di litri di vino, ovvero il 20% in più rispetto ai risultati, registrati nel periodo gennaio-aprile del 2023.
Tradizionalmente il primato tra i maggiori Paesi-esportatori appartiene all’Italia che ha fornito alla Russia circa il 30% di tutto il vino d’importazione. Al secondo posto si è trovata la Georgia con il 20%, mentre al terzo gradino dei maggiori esportatori si è trovata la Spagna (12%). Le quote della Francia e del Portogallo sono state rispettivamente pari al 7% e al 5 per cento.
Gli analisti sottolineano però che il vino “georgiano” in realtà non è altro che del materiale vinicolo importato prevalentemente dalla Spagna e imbottigliato nella piccola repubblica ex sovietica del Caucaso.
Come scrive oggi il quotidiano “Kommersant” in questo momento le società-importatrici russe hanno accumulato delle scorte tali da soddisfare senza problemi il consumo di vino in Russia fino al febbraio-marzo del 2025. Infine si sottolinea che dall’inizio dell’anno le aziende vinicole del Paese hanno aumentato la produzione propria del 30% rispetto ai primi quattro mesi del 2023.