Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ne aveva già parlato diffusamente nel discorso sull’Unione. Ora è ufficialmente stata avviata l’indagine su presunte pratiche di dumping della Cina nel mercato dell’auto elettrica.
L’inchiesta, aperta formalmente il 5 ottobre, è volta ad appurare “se le catene del valore dei veicoli elettrici a batteria beneficino in Cina di sovvenzioni illegali e se tali sovvenzioni arrechino o minaccino di arrecare un pregiudizio economico ai produttori UE di veicoli elettrici a batteria”, si legge in una nota diffusa da Bruxelles. Qualora le ipotesi di una concorrenza sleale venissero confermare “La Commissione stabilirà se, per porre rimedio agli effetti delle pratiche commerciali sleali eventualmente riscontrate, sia nell’interesse dell’UE istituire dazi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina”.
L’inchiesta seguirà procedure giuridiche rigorose in linea con le norme dell’UE (Unione europea) e dell’OMC (Organizzazione mondiale del commercio), consentendo a tutte le parti interessate, compresi il governo, le società e gli esportatori cinesi, di presentare osservazioni, prove e argomentazioni. Si tratta di un’inchiesta aperta “d’ufficio”, ovvero senza che ci fosse una denuncia formale da parte di qualche produttore europeo di auto.
“Il settore dei veicoli elettrici presenta un enorme potenziale per la competitività futura dell’Europa e per la leadership industriale verde – ha spiegarto Ursula von der Leyen – I costruttori di automobili dell’UE e i settori correlati stanno già investendo e innovando per sviluppare pienamente tale potenziale. Ove trovassimo prove del fatto che i loro sforzi sono ostacolati da distorsioni del mercato e concorrenza sleale, agiremo con fermezza. E lo faremo nel pieno rispetto dei nostri obblighi unionali e internazionali, perché l’Europa rispetta le regole, all’interno dei suoi confini e a livello mondiale. L’inchiesta anti-sovvenzioni sarà approfondita, equa e basata sui fatti.”
Conformemente alle prescrizioni giuridiche previste dalle norme dell’UE e dell’OMC, prima della pubblicazione dell’avviso di apertura si sono svolte consultazioni preliminari con il governo cinese. L’indagine durerà un massimo di 13 mesi.