Lagarde: “Europa in disinflazione”, intanto la Commissione lima le stime sul PIL

Scende l’inflazione in Europa ma al tempo stesso scendono anche le aspettativa sulla crescita economia.

Il presidente della BCE Christine Lagarde, in un discorso alla commissione affari economici e monetari dell’Eurocamera, ha spiegato che “L’attuale processo disinflazionistico nell’area Euro è previsto proseguire”. A favorire la decrescita dei prezzi c’è in particolare il calo del costo dell’energia che però è “difficile da prevedere” e serve maggior fiducia sulla solidità di questi processi per procedere con un taglio dei tassi. “Non dirò se taglieremo i tassi a tarda primavera o a inizio estate ma siamo fiduciosi sul percorso verso il 2%”, ha concluso Lagarde ammettendo che l’economia dell’Eurozona è stata debole nel 2023 mentre è attesa una ripresa nel 2024.

Nel frattempo, il 15 febbraio, la Commissione europea ha diffuso le stime (in calo) per l’inflazione dell’Eurozona che sarà al 2,7% nel 2024 e al 2,2% nel 2025 mentre per l’UE ci si attende il 3% nel 2024 e il 2,5% nel 2025.

Stime al ribasso perà anche per quanto riguarda la crescita economica: il PIL dell’Eurozona dovrebbe crescere dello 0,8% nel 2024 (era dato al +1,2% nelle stime di novembre 2023) e dell’1,2% nel 2025 (anziché +1,6%). Nell’intera Unione europea invece le nuove stime parano di un + 0,9% nel 2024 (da +1,3%) e confermano il +1,7% per il 2025.

Alla presentazione delle nuove stime il commissario per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, ha spiegato che le tensioni geopolitiche e il rischio di un’espansione del conflitto in Medio Oriente rendono particolarmente incerte le previsioni. Gentiloni ha fatto il punto anche sulla crisi del Mar Rosso spiegando che al momento le catene di approvvigionamento non sono appaiono particolarmente sotto tensione anche se “i tempi di consegna per le spedizioni tra l’Asia e l’Ue sono aumentati di 10-15 giorni e i costi di circa il 400%”.