Il presidente della Banca centrale europea ha parlato anche della necessità di un mercato integrato dei capitali
Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE) ha dipinto un quadro a tinte fosche nel primo discorso davanti al rinnovato Parlamento europeo. La buona notizia è che i dati confermano il calo dell’inflazione, fatto che dovrebbe portare a un ulteriore allentamento della politica monetaria.
“L’attività economica si è ripresa lentamente dalla fine della pandemia. La riapertura post-pandemia ha permesso all’economia dell’area dell’euro di crescere nei primi nove mesi del 2022, ma in seguito l’attività economica è rimasta sostanzialmente stagnante. Ciò è stato dovuto, tra gli altri fattori, allo shock dei prezzi dell’energia ma anche all’inasprimento della nostra politica monetaria”, ha spiegato Lagarde.
L’inizio del 2024 è stato caratterizzato da una timida crescita dell’economia dell’Eurozona: 0,3% del primo trimestre e o,2% nel secondo. “Tuttavia – spiega ancora il numero uno della BCE – la crescita nel secondo trimestre è derivata principalmente dalle esportazioni e dai consumi pubblici. La domanda interna è rimasta debole, in quanto le famiglie hanno ridotto i consumi, le imprese hanno ridotto gli investimenti aziendali e gli investimenti immobiliari sono diminuiti. Il settore dei servizi sta reggendo mentre l’attività nel settore manifatturiero e delle costruzioni rimane debole”.
Le ultime proiezioni prevedono una crescita dell’economia dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026.
Buone notizie arrivano dal mercato del lavoro definito “resistente”, con il tasso di disoccupazione che si è attestato al 6,4% a luglio, sostanzialmente invariato nell’ultimo anno. Bene anche l’inflazione scesa al al 2,2% ad agosto 2024 e prevista ulteriormente in calo soprattutto a causa del calo dei costi energetici.
“Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia che l’inflazione tornerà tempestivamente all’obiettivo. Ne terremo conto nella prossima riunione di politica monetaria di ottobre”, ha concluso Lagarde che ha accennato anche a cosa l’Europa dovrebbe fare per tornare competitiva a livello globale. Per far questo è necessario perseguire l’integrazione dei “nostri mercati frammentati e favorire così la diversificazione dei rischi e l’assorbimento degli shock in tutta l’UE. Ciò sosterrebbe la stabilità finanziaria e faciliterebbe la trasmissione della politica monetaria”.
Un mercato unico dei capitali integrato faciliterebbe anche il raggiungimento di alcuni obiettivi chiave dell’UE come il finanziamento della transizione verde e digitale alla possibilità di ottenere rendimenti più elevati a maggiori finanziamenti alle imprese giovani e innovative.