L’Aja: “Israele eviti genocidio” ma non impone la tregua

La Corte internazionale di giustizia si è espressa con 15 voti favorevoli su 17

La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha stabilito che non respingerà il caso intentato dal Sudafrica contro Israele. Pretoria aveva portato Gerusalemme davanti all’assise con l’accusa di genocidio e oggi il giudice Joan Donoghue, che presiede la Corte, nella sentenza preliminare ha deciso di rigettare la richiesta Israeliana di archiviare il caso spiegando che esistono prove sufficienti per procedere: “almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio”.

La Corte non ha tuttavia ordinato formalmente il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, come aveva richiesto il Sudafrica, ma ha spiegato che Israele deve fare tutto quello che è in suo potere “per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio, in relazione ai membri del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza”.

15 dei 17 giudici della Corte hanno stabilito che Israele deve adottare misure per prevenire qualsiasi atto che rientri nell’articolo II della Convenzione, che vanno dalle uccisioni ai danni fisici e mentali per i membri di un gruppo fino a “infliggere in modo deliberato condizioni di vita progettate per provocare la distruzione totale o in parte di un gruppo, imporre misure per impedire le nascite”. Donoghue ha sottolineato poi si essere consapevole della “tragedia umana” che si sta consumando a Gaza ribadendo l’urgenza di proteggere i civili.

Durissima la reazione del ministro alla sicurezza di Israele, Itamar Ben-Gvir, che ha definito la Corte dell’Aja “antisemita” mentre il premier Banjamin Netanyahu ha spiegato, secondo quanto riporta Haaretz, che “la Corte ha giustamente respinto la richiesta oltraggiosa di negare a Israele il diritto all’autodifesa” mentre “la stessa affermazione che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi non è solo falsa, è oltraggiosa, e la volontà della Corte di discuterne è un segno di vergogna che non sarà cancellato per generazioni”.

Il ministero degli esteri del Sudafrica fa invece sapere che: “La giornata di oggi segna una vittoria decisiva per lo Stato di diritto internazionale e una pietra miliare significativa nella ricerca di giustizia per il popolo palestinese. Con una sentenza storica, la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che le azioni di Israele a Gaza sono plausibilmente genocidio”.