L’India studia la possibilità di creare un proprio sistema di telecomunicazioni interbancarie, che sostituirebbe in parte il circuito internazionale Swift, ma soltanto durante le operazioni di pagamenti internazionali in rupia e in alcune altre monete nazionali. Come ha scritto il quotidiano economico e finanziario indiano The Economic Times “la messa in funzione di un circuito proprio di telecomunicazioni interbancarie permetterà di aumentare il ruolo e il peso della rupia indiana nella struttura finanziaria globale”. Secondo le fonti “affidabili” di ET “il Governo di New Delhi ha già istituito una commissione di esperti, che entro l’autunno dovrà presentare al premier, Narendra Modi, i risultati delle ricerche”. La commissione governativa sarà affiancata dai rappresentanti della comunità bancaria indiana dalla banca statale Reserve Bank of India (Rbi), all’istituto di credito privato, Bank of Baroda. Come è stato annunciato dai rappresentanti della Rbi “il nuovo circuito interbancario potrà basarsi sui sistemi di pagamento indiani già esistenti e molto diffusi, come Upi e RuPay”.
Negli ultimi anni l’India solleva regolarmente il tema di pagamenti reciproci in rupia e in altre valute nazionali nel commercio bilaterale con i Paesi dei Brics, del Medio Oriente e dell’Africa. Il 15 luglio scorso, i capi delle Banche centrali dell’India, Shaktikanta Das, e degli Emirati Arabi, Khaled Mohamed Balama, hanno firmato un memorandum d’intesa sul passaggio accelerato ai pagamenti in rupia e in dirham nel commercio bilaterale e anche durante alcune altre operazioni finanziarie transfrontaliere. Nel suo commercio petrolifero con l’India anche la Russia ha accettato nel 2023 di ricevere i pagamenti in rupie. New Delhi ha invece opposto resistenza all’idea di creare una valuta interna del gruppo dei Paesi Brics, promossa dalla Russia, dal Brasile e dalla Cina.