Lanciato il razzo europeo Vega: 12 nuovi satelliti osserveranno Terra e clima

È stato lanciato con successo alle 3:35 del 9 ottobre (ora Europa centrale) il razzo Vega dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea. Il lancio è avvenuto dal Centro spaziale di Kouru, nella Guyana francese, e porterà in orbita diversi satelliti: il thailandese Theos-2 e il taiwanese Formosat-7R/Triton oltre a dieci satelliti ausiliari per lo studio dell’ambiente, del meteo e del cambiamento climatico. Tra questi c’è il Proba-V Companion CubeSat, grande non più di una piccola valigia, realizzato dalla società belga NewSpace Aerospacelab. Sarà in orbita a 564 chilometri di quota e monitorerà la vegetazione terrestre grazie a immagini ampie 340 chilometri. Altri satelliti saranno funzionali a valutare la velocità del cambiamento climatico, lo spessore dei ghiacci marini, le radiazioni spaziali, i venti sugli oceani per prevedere i tifoni e ci sarà anche una strumentazione per l’osservazione della Terra con una risoluzione al suolo di 0,5 metri.

Dopo il decollo, Vega ha volato alimentato dai primi tre stadi per circa sei minuti prima della separazione del terzo stadio. Lo stadio superiore si è acceso due volte prima di rilasciare contemporaneamente i due satelliti principali. Dopo altre due accensioni dieci cubesat del carico ausiliario si sono tutti separati con successo. La missione VV23 è così terminata un’ora, 43 minuti e 58 secondi dopo il decollo.

Si tratta del 23 esimo volo per la serie di razzi della famiglia Vega, il penultimo prima del “pensionamento” del vettore. Attorno a questo lancio c’era parecchia apprensione visto che lo scorso dicembre, la versione più evoluta del progetto, il razzo Vega-C, aveva fallito la missione inabissandosi nell’Oceano Atlantico; un comando di autodistruzione impartito da terra dopo che i tecnici avevano riscontrato anomalie. Vega-C dovrebbe tornare a volare nel 2024.

L’amministratore delegato della Avio, azienda italiana che ha costruito parte del razzo, Giulio Ranzo, ha espresso la sua soddisfazione dopo il lancio riuscito: “il lavoro congiunto dei team Avio, Arianespace, Esa e Cnes – ha detto – ha permesso di utilizzare il lanciatore Vega riducendo al minimo i cambiamenti di programma per i clienti, dimostrando resilienza e impegno”.