Due giorni di “silenzio elettorale” precedono in Argentina le elezioni presidenziali di domenica, che in alcune province di questo Paese latinoamericano saranno affiancate dalle votazioni legislative e amministrative
Domenica 22 di ottobre i seggi elettorali in Argentina apriranno alle ore 8 del mattino e i 34,4 milioni di argentini aventi diritto dovranno scegliere tra i cinque candidati in corsa verso la prossima presidenza di questo Stato dell’America Latina. In Argentina non si può ignorare la visita alle urne: il voto è obbligatorio per legge.
Secondo la stampa argentina, dei cinque candidati in lizza che lottano per la successione al presidente uscente, Alberto Fernández, solo tre hanno “concrete speranze di vincere”. Sono Sergio Massa, della Unión por la Patria attualmente al governo, Patricia Bullrich di Juntos por el Cambio e Javier Milei del partito La Libertad Avanza.
Qualora nessuno dei contendenti dovesse riuscire a conquistare la vittoria già al primo turno, raccogliendo il 45% più uno dei voti a proprio favore, si andrà al ballottaggio, in programma per il 19 novembre.
Oltre a scegliere il nuovo capo dello Stato argentino, gli elettori dovranno eleggere anche 130 deputati della Camera bassa del Parlamento di Buenos Aires, 24 senatori e 19 seggi che spettano all’Argentina per il Parlasur, come si chiama il Parlamento del Mercosur, il mercato comune che raggruppa Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela.
Per gli elettori sarà un voto molto complicato, una specie di rompicapo. E questo perché dovranno essere rinnovate anche le autorità legislative e amministrative della capitale Buenos Aires, della sua provincia, che tra l’altro esprime il 37% dei voti totali, e infine delle province di Santa Cruz, Entre Ríos e Catamarca.
In Argentina gli exit poll sono vietati. Sono consentiti i cosiddetti “boca de urnas”, ovvero gli studi di tendenza, la cui elaborazione è stata affidata ad alcuni Centri demoscopici dell’Argentina. E ci si aspetta che le prime proiezioni saranno rese pubbliche a Buenos Aires verso la mezzanotte (la mattina presto del lunedì 23 ottobre in Europa).