Le condizioni cliniche del primo ministro slovacco Robert Fico che è stato vittima il 15 maggio di un attentato con arma da fuoco sono definite “molto gravi”, seppur stabili dopo l’intervento chirurgico subito.
Miriam Lapunikova, direttrice dell’ospedale universitario F.D. Roosevelt di Banska Bystrica, dove Fico è stato portato dopo l’aggressione, ha spiegato a Reuters che il primo ministro è stato sottoposto a un intervento chirurgico di cinque ore con due squadre di chirurghi che hanno curato le ferite multiple provocate dai cinque colpi di arma da fuoco che sono stati esplosi. Le condizioni di salute del politico sono state confermate dal ministro della Difesa Robert Kalinak, che ha parlato adl’agenzia slovacca TASR: “Durante la notte scorsa i medici sono riusciti a stabilizzare la situazione. Oggi intraprenderanno altri passi per il suo recupero”.
Nelle prime ore dopo l’attentato, il Ministro degli Interni Matus Sutaj Estok aveva dichiarato che l’atto era stato chiaramente guidato da motivi politici. “Stiamo facendo tutto il possibile per indagare su questo atto efferato”, aveva dichiarato spiegando che stava chiedendo la convocazione di una sessione speciale del Consiglio di Sicurezza.
A premere il grilletto sarebbe stato, secondo quanto riportano i media slovacchi, Juraj Cintula, 71 enne di Levice, attivista e poeta, che aveva, paradossalmente, fondato in passato un movimento antiviolenza e che nel 2016 aveva lavorato per un servizio di sicurezza privato ed aveva subito un’aggressione. L’arma che ha utilizzato per sparare era detenuta legalmente.