Dopo alcune settimane caratterizzate da previsioni piuttosto negative riguardo alla performance economica della Cina, gli investitori hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. In primo luogo hanno incoraggiato i dati di ripresa delle vendite al dettaglio in Cina (il vero tallone di Achille dell’intera economia cinese), che nel mese di agosto sono cresciute del 4,6%, di gran lunga oltre le stime.
I dati, diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica della Cina, sono davvero incoraggianti. Non soltanto le vendite al minuto, ma anche la produzione industriale in Cina è salita ad agosto oltre le attese, al +4,5% annuo. La disoccupazione urbana continua a scendere: dal 5,3% in luglio al 5,2% in agosto, il livello più basso degli ultimi 16 mesi. Purtroppo stanno segnando il passo gli investimenti fissi, che nei primi 8 mesi del 2023 hanno guadagnato il +3,2% (0,1% in meno rispetto alle previsioni ufficiali), a fronte del +3,4% registrato nel periodo statistico precedente (gennaio-luglio). Non riesce ancora a decollare il settore immobiliare (-8,8%) a conferma di una crisi di settore ben lontana dalla soluzione.
Gli operatori finanziari sperano anche che sia finito il periodo di incertezze della politica monetaria della Banca centrale europea. Giovedì la BCE ha alzato ancora una volta il costo del denaro di 25 punti base, dopodiché il presidente dell’istituto centrale europeo, Christine Lagarde, ha ipotizzato “una pausa”. I mercati si attendono che la stangata sia l’ultimo giro di vite del 2023.
Per quanto riguarda la situazione del settore bancario europeo volano i titoli del gruppo Intesa Sanpaolo (+0,5%) in seguito a un rapporto degli analisti di Jefferies sul settore con giudizio “comprare”.
Infine si sono trovati sotto i riflettori i titoli dell’industria dell’auto dopo l’inizio di uno sciopero in tre stabilimenti di produzione, uno per ciascuno dei gruppi General Motors, Stellantis e Ford.
Tra i fattori positivi il quotidiano economico e finanziario Il Sole 24 Ore ha messo in evidenza “il debutto record sul Nasdaq di Arm arrivato a guadagnare il +24,7%, che potrebbe spingere anche i titoli tecnologici del Vecchio Continente”.
Sul mercato valutario, scrive Il Sole 24 Ore “il rapporto euro/dollaro resta sui minimi a 1,066, in discesa il prezzo del gas scambiato ad Amsterdam a 34,6 euro al megawattora(-2,59%). In rialzo il prezzo del petrolio con il Brent novembre che resta sopra i 90 dollari al barile e si attesta a 94,4 (+0,73%), mentre il WTI ottobre viaggia a 90,89. La borsa giapponese ha chiuso in netto rialzo mettendo a segno un rialzo dell’1,10% a 33.533 punti, toccando il massimo di due mesi”.