L’Egitto comincia a costruire il primo sito per lo stoccaggio di combustibile nucleare

Sul già traballante bilancio egiziano pesano come macigni le spese legate al servizio del debito estero del Paese nordafricano, che alla fine del 2023 ha raggiunto il 43% del PIL

Abdel Fattah Al-Sisi e Vladimir Putin

Mentre procede la costruzione della centrale nucleare russo-egiziana di el-Dabaa, l’Autorità per gli impianti nucleari dell’Egitto ha presentato una richiesta all’Autorità egiziana di regolamentazione del nucleare (ENRRA) per ottenere il permesso di avviare la costruzione di una prima struttura per lo stoccaggio a secco di combustibile nucleare esaurito. La centrale nucleare di el-Dabaa è stata progettata e viene costruita dal gruppo statale russo “Rosatom” in base a un accordo, firmato tra la Russia e l’Egitto nel 2015.

Nel gennaio del 2024 l’avvio dei lavori di costruzione del quarto e l’ultimo reattore è stato inaugurato dal presidente della Russia, Vladimir Putin, e dal suo omologo egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi. La centrale di el-Dabaa sarà composta di quattro reattori in grado di generare complessivamente 4,8 gigawatt di energia elettrica con un investimento complessivo di 30 miliardi di dollari.

Era prevista anche la costruzione di alcuni siti per lo stoccaggio a secco del combustibile esaurito entro il 2028 con l’obiettivo di portare la centrale a piena operatività entro il 2030. L’ENRAA aveva già assegnato un terreno dove allocare i contenitori, in vista della conclusione dei lavori di costruzione della centrale nucleare, situata nel governatorato di Matrouh, nella parte occidentale del Paese nordafricano.

Si stima che il progetto genererà entrate nette per 264 miliardi di dollari nell’arco di 60 anni, ovvero la durata di vita dei reattori dell’impianto. Le nuove fonti di reddito sono molto importanti per l’Egitto, che ha perso una parte consistente del flusso di denaro in valuta pregiata, generato dal transito marittimo per il Canale di Suez. Inoltre l’Egitto deve far fronte all’aumento delle spese legate al servizio del suo debito estero. Nei primi sei mesi dell’anno fiscale 2023-2024 (luglio-dicembre), l’Egitto ha pagato 15,5 miliardi di dollari di debito estero, rispetto agli 11,9 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno fiscale precedente. Come ha sottolineato in un comunicato stampa la Banca centrale dell’Egitto “l’aumento del 30% è attribuibile a un incremento dei rimborsi di capitale, saliti di 1,9 miliardi, ovvero a quota 10,9 miliardi di dollari”, e anche “a un aumento degli interessi pagati, cresciuti di 1,7 miliardi fino a 4,6 miliardi di dollari”. Nel mese di dicembre del 2023 (l’ultimo dato disponibile), il debito estero dell’Egitto rappresentava il 43% del Prodotto interno lordo del Paese nordafricano.