Nel Mediterraneo sarà posato un super cavo sottomarino da una capacità minima di 2 gigawatt di energia elettrica
La società egiziana, specializzata in trasporti di energia elettrica, Egyptian Electricity Transmission Company (EETC) e il gruppo belga Jan De Nul hanno firmato un memorandum d’intesa (MoU), per definire in maniera congiunta delle tecnologie moderne per avviare il più presto possibile le esportazioni di energia elettrica, prodotta in Egitto da fonti rinnovabili, verso l’Europa. Nell’ambito della realizzazione del progetto il Mediterraneo sarà attraversato da un super cavo sottomarino, la cui potenza sarà di almeno 2 gigawatt di energia elettrica.
La firma del MoU è avvenuta a Il Cairo il 16 novembre alla presenza del Primo ministro egiziano, Mustafa Madbouly, e del ministro dell’Elettricità e delle Fonti rinnovabili, Mohamed Shaker. La società belga Jan De Nul fornisce servizi internazionali relativi alla costruzione e alla manutenzione di infrastrutture marittime speciali. L’intesa rientra nel quadro del rafforzamento del partenariato tra l’Egitto e l’Europa nel campo dell’energia.
Nell’ambito della strategia egiziana di potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili, in ottobre il ministero della Cooperazione Internazionale dell’Egitto ha delineato i piani per la realizzazione di alcuni progetti energetici di una capacità totale di 10 gigawatt, che richiederanno nei prossimi cinque anni investimenti complessivi da 10 miliardi di dollari. Questa iniziativa del Governo egiziano permetterà di sostituire 10 obsolete centrali termoelettriche molto inquinanti che tutte insieme erogano 5 gigawatt di energia elettrica.
In precedenza, nell’ottobre 2023, a margine del 3° Forum “Belt and Road” (Nuova via della seta) per la cooperazione internazionale a Pechino, i rappresentanti egiziani della Zona Economica Speciale del Canale di Suez (SCZone) hanno firmato alcuni accordi che prevedono la costruzione in Egitto di alcuni stabilimenti industriali moderni per la produzione di ammoniaca e di idrogeno “verdi”. Come ha detto il ministro Shaker “tutte queste iniziative sono in linea con l’impegno dell’Egitto per lo sviluppo energetico sostenibile”.