L’esodo dal sud del Libano

I bombardamenti israeliani causano centinaia di vittime e costringono la popolazione libanese a fuggire verso i confini con la vicina Siria

Dopo una pioggia di bombe e missili israeliani selle zone del sud e dell’est del Libano che hanno causato più di 500 morti, decine di migliaia di libanesi hanno iniziato a lasciare le loro case per recarsi nei posti più sicuri al confine con la Siria. I canali televisivi hanno trasmesso dei filmati che facevano vedere le autostrade a sei corsie verso la capitale Beirut completamente intasate dal traffico.

I raid israeliani sono costati la vita a un altro alto dirigente del movimento islamista palestinese Hamas, Hussein al Nader, che è stato ucciso da un attacco delle Forze di difesa di Israele (IDF) in Libano. Lo ha fatto sapere lo stesso gruppo palestinese attraverso un comunicato in cui ha esortato a “continuare il percorso di resistenza fino alla liberazione e alla fine dell’occupazione”.

Diverse compagnie aeree, tra cui Qatar Airways ed Egypt Air hanno annunciato di aver sospeso i voli da e per l’aeroporto internazionale “Rafic Hariri” di Beirut in seguito all’escalation degli scontri di confine tra Israele e il movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah. Decine di Paesi del mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, dal Brasile alla Svizzera, hanno raccomandato ai connazionali che si trovano in Libano di lasciare il Paese il più presto possibile con i voli ancora disponibili e hanno consigliato ai propri cittadini di evitare i viaggi in Libano.

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha esortato la popolazione civile libanese a evacuare le zone di conflitto e tornare alle loro case una volta terminati gli scontri con il movimento Hezbollah. “La guerra di Israele non è contro di voi”, ha detto Netanyahu in un video, rivolgendosi ai civili libanesi. “Per troppo tempo Hezbollah vi ha usato come scudi umani, piazzando razzi nei vostri salotti e missili nei vostri garage. Quei razzi e missili sono puntati direttamente sulle nostre città, sui nostri cittadini”, ha sottolineato il premier israeliano, secondo cui “per difendere il nostro popolo dagli attacchi di Hezbollah, dobbiamo eliminare queste minacce”. Netanyahu ha esortato i libanesi a “prendere sul serio” questo avvertimento. “Non lasciate che Hezbollah metta in pericolo le vostre vite e quelle dei vostri cari. Non lasciate che Hezbollah metta in pericolo il Libano”, ha detto infine il premier dello Stato ebraico.

E nel frattempo il ministero dell’Istruzione libanese ha ordinato la chiusura di alcune scuole pubbliche e private nella capitale ma anche a Tripoli e nelle città dell’est, mentre quello dell’Interno ha deciso di adibirne alcune a rifugio per gli sfollati. Da martedì 24 settembre le scuole resteranno chiuse. Il governo ha anche ordinato a diversi ospedali di annullare tutti gli interventi non urgenti e di prepararsi ad accogliere e a curare un grande flusso di feriti.