L’Iran presenta il progetto di un nuovo maxi hub del gas

Oltre ai progetti politico-commerciali Teheran vuole un’alleanza militare con l’Arabia Saudita

Il ministro del Petrolio iraniano, Jawad Owji: “Il nuovo mega progetto potrà coinvolgere la Russia, il Qatar e il Turkmenistan”.

Si moltiplicano i progetti per realizzare hub del gas, che dovranno rendere più capillari e organiche le reti della distribuzione del combustibile blu tra l’Europa del Sud, i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Dopo la Turchia, anche l’Iran ha presentato un progetto proprio che potrà coinvolgere alcuni dei maggiori produttori del gas, come Russia, Qatar e Turkmenistan.
Il ministro del Petrolio dell’Iran, Jawad Owji, ha dichiarato all’agenzia d’informazione “Tasnim” che il centro per lo smistamento e il commercio del gas potrebbe essere costruito nel sud del Paese: “L’Iran si trova al secondo posto nel mondo per le riserve del gas e con la disponibilità collaborativa della Russia, del Turkmenistan e del Qatar, vogliamo lanciare un maxi hub del gas presso la località di Eseluya, nella zona meridionale del Paese”, ha detto Owji, sottolineando il fatto secondo cui “sono già stati programmati i lavori di preparazione”.
Anche la Russia ha confermato la fattibilità del progetto. Il vice Primo ministro russo, Alexandr Novak, ha detto che Mosca e Teheran avevano avviato una discussione concreta riguardo alla “possibilità di creare un hub del gas nel sud dell’Iran”. Secondo Novak, un progetto di tale portata “richiederà un vasto coinvolgimento internazionale dei partner e dei fornitori”. Inoltre la realizzazione del progetto dell’hub potrà spingere l’Iran ad attivare dei nuovi siti produttivi, con un’eventuale partecipazione delle società russe del settore gaspetrolifero. Allo stesso tempo, Novak ha notato che per arrivare ai fatti concreti ci vorrà tempo e fatica: “L’idea c’è, ma attualmente è in fase di elaborazione, ci vorrà del tempo perché prenda forme concrete”, ha detto il vice Premier russo.
Un mega hub del gas proprio potrà costruire anche la Turchia che attraverso il Mare Nero attualmente importa del gas russo tramite i due gasdotti, il Blue Stream e il Turkish Stream. Dopo la rielezione a presidente della Turchia il 24 maggio scorso, Recep Tayyip Erdogan, ha riconfermato l’interesse di Ankara e ha indicato la provincia della Tracia Orientale, vicino a Istanbul, come zona più adatta per la realizzazione del progetto, che potrà coinvolgere anche l’Algeria, l’Azerbaigian e il Qatar.
Lo scorso mese, il ministero dell’Energia della Turchia ha annunciato che il centro per il commercio del gas potrà diventare operativo già verso la fine del 2024. “Grazie al suo funzionamento, sarà possibile vendere più gas ai Paesi europei e inoltre diversificare le fonti di approvvigionamento per la stessa Turchia”, ha dichiarato il portavoce del ministro dell’Energia, Fatikh Donmez.
L’hub del gas è soltanto uno dei maxi progetti internazionali dell’Iran che negli ultimi tempi ha moltiplicato le proprie attività, volte a consolidare le posizione della Repubblica Islamica nel mondo. Oltre ai progetti politico-commerciali, tra i quali c’è anche la super ferrovia intercontinentale, che potrà partire da San Pietroburgo, in Russia, attraverserà l’Iran, per arrivare a Mumbai, la sua destinazione finale, si prospetta anche una specie di unione politico-militare tra l’Iran e l’Arabia Saudita, che dopo lunghi anni di ostilità hanno finalmente ristabilito le relazioni diplomatiche bilaterali. Questa settimana hanno riaperto le porte le rispettive ambasciate a dell’Iran e dell’Arabia Saudita a Riad e a Teheran. Il comandante capo della marina militare iraniana l’ammiraglio, Shakhram Irani, ha dichiarato che “l’Iran, l’Arabia Saudita e alcuni altri Paesi della zona hanno l’intenzione di costituire una coalizione marittima militare per le attività congiunte di difesa nella parte nord dell’Oceano Indiano”.
Proprio il 6 giugno scorso la Forza aerospaziale delle Guardie rivoluzionarie dell’Iran ha presentato il primo missile ipersonico, del nome “Fatah” (Vittoria o conquista, N.d.R.). Alla cerimonia era presente anche il presidente iraniano, Ebrahim Raisi.
Secondo l’agenzia d’informazione “Irna” il missile balistico ipersonico ha una gittata di 1.400 chilometri, mentre la sua velocità prima di colpire il bersaglio raggiunge 13-15 Mach, ovvero oltre 16.000-18.500 chilometri orari. Secondo le Guardie, “Fatah” si distingue per grande manovrabilità ed è in grado di ingannare i più sofisticati sistemi radar e di superare gli esistenti e anche i futuri sistemi di scudo anti missile.