Gli USA hanno chiesto a Israele una rappresaglia “limitata”
Teheran ha annunciato di aver posto in “stato di massima allerta” le sue forze aeree e navali nell’ambito di preparazione a un’eventuale “rappresaglia” israeliana, dopo il massiccio attacco con missili e droni sferrato dall’Iran contro lo Stato ebraico nella notte tra sabato e domenica 14 aprile. Si teme un attacco su larghissima scala, che potrebbe colpire gli obiettivi strategici non soltanto all’interno del territorio nazionale iraniano, ma anche la presenza dell’Iran nella vicina Siria, nel Golfo Persico e nel Mar Rosso. La marina militare dello Stato islamico ha ricevuto l’ordine di scortare le navi mercantili iraniane, mentre l’Iran avrebbe anche iniziato a evacuare personale di alto rango da siti sul territorio della Siria. dove la Guardia della rivoluzione islamica mantiene una presenza significativa.
Intanto una fonte egiziana ben informata ha fatto sapere al quotidiano del Qatar con sede a Londra “Al Araby Al Jadeed”, che gli Stati Uniti “avrebbero accettato” il piano di Israele relativo all’operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio di un “attacco all’Iran limitato”, anziché su larga scala, in risposta ai droni e missili lanciati da Teheran. Secondo questa fonte “l’amministrazione statunitense del presidente, Joe Biden, ha accettato il piano precedentemente presentato dal Governo israeliano per l’operazione a Rafah, in cambio del rifiuto di lanciare un attacco su larga scala contro l’Iran”. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano “Haaretz”, al momento non ci sono tuttavia conferme da Israele.