L’Ucraina fa causa a Polonia, Ungheria e Slovacchia per il grano

Polonia, Ungheria e Slovacchia, i tre paesi che avevano detto “no” al grano ucraino per proteggere i propri mercati ora dovranno affrontare l’azione legale di Kiev.

L’Ucraina ha infatti depositato presso l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) una denuncia contro i tre Paesi che hanno vietato le importazioni di grano e di altri prodotti alimentari. Questo è avvenuto perché i prezzi sono bassi ma per Kiev si tratterebbe di una “violazione dei trattati internazionali”.

L’Unione europea, complice il conflitto e le difficoltà delle tratte di interscambio sul Mar Nero,  aveva rimosso i dazi sulle importazioni agricole dall’Ucraina, fatto che ha provocato le proteste dei Paesi confinanti i cui mercati subiscono distorsioni a causa dei prezzi bassi del grano, in particolare, ucraino.

L’Unione europea aveva quindi permesso a Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia di limitare l’import di grano, mais, colza e semi di girasole dall’Ucraina, accordo che tuttavia è ora scaduto. Polonia, Slovacchia e Ungheria hanno comunque continuato a imporre restrizioni all’import.

Luis Planas, ministro spagnolo dell’agricoltura cui spetta la presidenza di turno Ue ha spiegato che “è un errore, nonché incompatibile con il diritto Ue, che alcuni Stati membri decidano misure unilaterali.
La Commissione venerdì ha constatato la normalizzazione delle esportazioni e ha annunciato che non prolungherà le restrizioni e che l’Ucraina si è impegnata a introdurre se necessario misure per evitare effetti indesiderati. Ma alcuni Stati membri hanno annunciato misure a partire da oggi, che a mio avviso sono incompatibili con il diritto Ue”.