Dopo la visita in Egitto, il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva è stato in Etiopia (entrambi i Paesi sono nuovi membri dei BRICS) dove ha incontrato il primo ministro Abiy Ahmed mentre il 17 febbraio aveva partecipato alla sessione di apertura del 37 esimo Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana.
L’Etiopia è con i suoi 125 milioni di abitanti il secondo Paese più popoloso dell’Africa e la quinta economia del continente, un soggetto politico ed economico sempre più importante che da inizio 2024 è entrato a far parte dei BRICS. Allo stesso tempo l’Unione Africana, che ha sede nella capitale etiope Addis Abeba, è diventata membro permanente del G20.
Il flusso di affari tra Brasile e Etiopia nel 2023 è stato di 23,8 milioni di dollari, quasi tutti in esportazioni di prodotti brasiliani, soprattutto carburanti, macchinari agricoli e prodotti industrializzati. Attualmente sono in corso cinque progetti di cooperazione nei settori dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. I due leader hanno discusso come rafforzare la cooperazione commerciale e nuove possibili partnership.
In seguito , nel corso del suo discorso all’Unione Africana, Lula ha parlato ancora una volta della realizzazione di “un fronte globale contro la fame”, uno dei temi forti del Brasile nei forum internazionali, e della necessità di realizzare partenariati finalizzati allo sviluppo economico e sociale. In particolare il Brasile è impegnato nel condividere know how nelle tecniche di produzione agricola nelle regioni semi-aride, nella condivisione di esperienze nei biocarburanti, nell’irrigazione agricola su piccola scala e nella gestione sostenibile delle foreste. L’obiettivo è lavorare insieme per rendere l’Africa un continente indipendente nella produzione di cibo e di energia pulita e rinnovabile.
“La lotta africana ha molto in comune con le sfide e le lotte del popolo brasiliano -ha spiegato Lula – Più della metà dei 200 milioni di brasiliani si riconosce di origine africana. Noi africani e brasiliani dobbiamo tracciare le nostre strade nell’ordine internazionale che sta emergendo. Lo sviluppo non può più essere un privilegio di pochi. Solo un progetto sociale inclusivo ci permetterà di eleggere le nostre società libere, democratiche e sovrane. Non ci sarà stabilità o democrazia con la fame e la disoccupazione”
Il Presidente Lula ha spiegato che Brasile e Paesi africani fanno parte del “Sud Globale” che sarà l’attore determinante delle sfide future. E’ stata sottolineata anche l’importanza dei BRICS proprio per rafforzare l’influenza del Sud globale.
In Africa, ha continuato il presidente del Brasile, “Ci sono 400 milioni di ettari sparsi in più di venticinque Paesi, con il potenziale per rendere questo continente un grande granaio per il mondo, consentendo politiche per combattere la fame e produrre energia alternativa, compresi i biocarburanti”.
E’ stato fatto un cenno anche alla situazione mediorientale: Lula ha ribadito la necessità che sia riconosciuto uno Stato palestinese e parlato di “genocidio” da parte di Israele: “Ciò che sta accadendo al popolo palestinese nella Striscia di Gaza non è esistito in nessun altro momento storico. In effetti, esisteva. Quando Hitler decise di uccidere gli ebrei”.