Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile, nel corso dell’Assemblea delle Nazioni Unite del 19 settembre ha lanciato un avvertimento ai leader mondiali.
Secondo Lula il Guatemala, dove alle consultazioni dello scorso agosto è stato eletto presidente Bernardo Arevalo, “è a rischio di colpo di stato che impedirebbe l’insediamento del vincitore delle elezioni democratiche”. Lo riporta Reuters che spiega anche che gli USA condividono le preoccupazioni del leader brasiliano.
Arevalo è stato eletto con la schiacciante percentuale del 59% ma il suo partito, il Movimiento Semilla, è stato sospeso poco dopo le consultazioni e l’ufficio del procuratore generale ha condotto una serie di indagini relative alla registrazione del partito e a presunti brogli elettorali. La formazione politica era stata sospesa già una prima volta, salvo poi essere reintegrata dalla Corte suprema, nel periodo tra le primarie e il ballottaggio finale.
Migliaia di persone hanno manifestato per le strade di Città del Guatemala in sostegno di Arévalo che ha spiegato: “Non arrendiamoci a questi corrotti che non vogliono lasciare il potere”. Il suo insediamento ufficiale è previsto per il 14 gennaio 2024 e il presidente guatemalteco Alejandro Giammattei, sempre all’ONU, ha criticato le “inutili interferenze straniere”, confermando che si impegna a completare il trasferimento dei poteri mentre solo una settimana fa Arevalo aveva detto che il processo è interrotto fino a che non saranno ristabilite “le necessarie condizioni istituzionali e politiche”.