“Il mondo non sarà più lo stesso”. Luiz Inacio Lula da Silva, reduce dal vertice sudfricano dei BRICS è tornato sulle prossime mosse del gruppo che riunisce le economie del “Sud del mondo”.
Il vertice tenutosi a Johannesburg tra il 22 e il 24 agosto ha segnato la via per l’adesione di ulteriori sei paesi che potranno entrare nei BRICS dal prossimo anno. Questi sono Argentina, Iran, Egitto, Etiopia, Arabia Saudita e Emirati Arabi che si andranno ad aggiungere a Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa.
Il blocco quindi si rinforza e secondo quanto riferito da Lula nella sua consueta diretta social, la nuova formazione è “più forte del G7”. Il presidente brasiliano ha detto che “il gruppo sarà più potente, più forte e più importante. Penso che il mondo non sarà più lo stesso”. I BRICS rappresentano infatti il 32% del pil mondiale, mentre i paesi del G7 solo il 29%.
Uno dei temi caldi è quello di una nuova moneta che possa favorire gli scambi tra i paesi senza ricorrere al dollaro. E in questo caso Lula dà un indizio, seppur indiretto, di come potrebbe essere questa moneta BRICS spiegando allo stesso tempo che non è necessariamente una mossa “antidollaro”. Per farlo ha preso come esempio l’Euro, creato dai paesi della Comunità Europea.
“Stiamo creando nuove basi per i negoziati geopolitici con i BRICS – si legge sul profilo X-Twitter di Lula – La proposta di una valuta di riferimento per le esportazioni è importante. Non è contro il dollaro, ma a favore dello sviluppo dei nostri Paesi”.