Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, è arrivato il 13 febbraio al Cairo per una visita di due giorni in presenza che inaugura un tour che lo porterà poi in Etiopia e infine in Guyana.
La missione di Lula, che cade in occasione del centenario delle relazioni diplomatiche tra Egitto e Brasile, ha una valenza anche simbolica e politica visto che è considerato il “mediatore dei BRICS”, il blocco formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica che ha accolto nel 2024 cinque nuovi membri tra cui proprio l’Egitto. Egitto che rappresenta il secondo Paese africano, dopo l’Algeria, che ha il maggior numero di scambi commerciali con Brasilia. Il rafforzamento delle relazioni diplomatiche tra Brasile ed Egitto ha recentemente portato al rimpatrio di 115 cittadini brasiliani dalla Striscia di Gaza, da dove sono usciti passando dal confine egiziano.
L’incontro con il presidente Abdel Fattah AL-Sisi ha portato alla firma di un un protocollo che garantisce contemporaneamente la sicurezza alimentare, rigorosi standard di qualità ed elimina le restrizioni burocratiche all’esportazione di carne bovina e di pollame dal Brasile all’Egitto. E’ stato anche firmato un memorandum che rafforza il partenariato tra i due Paesi, la cooperazione e la ricerca nei settori scientifico, tecnologico e dell’innovazione. Le relazioni e l’interscambio potranno migliorare anche grazie agli accordi nel settore aereo che porteranno a creare voli diretti tra Brasile ed Egitto.
“Abbiamo firmato importanti accordi nei settori della scienza e della tecnologia e dell’agricoltura, che contribuiranno allo sviluppo di aree strategiche”, ha spiegato Lula. E’ stata anche l’occasione per ricordare la tragica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e l’urgenza di arrivare a un cessate il fuoco definitivo per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari.
Lula ha anche sottolineato la necessità di una “nuova geopolitica alle Nazioni Unite. Bisogna porre fine al diritto di veto dei Paesi. Ed è necessario che i membri del Consiglio di sicurezza siano attori pacifisti e non attori che fomentano la guerra”. E, ancora, ha ribadito che nulla può spiegate l’attuale comportamento di Israele: “Con il pretesto di sconfiggere Hamas, uccide donne e bambini, cosa mai vista in nessuna guerra che io conosca”.
il 16 febbraio Lula si è poi spostato in Etiopia, un altro nuovo membro dei BRICS, dove ha partecipato alla conferenza dal titolo “Finanziamenti climatici per l’agricoltura e la sicurezza alimentare: attuazione della Dichiarazione di Nairobi e risultati della COP28”, nella capitale Addis Abeba. Organizzato dalla Commissione dell’Unione Africana (CUA) e dalla FAO. L’incontro si concluderà con la richiesta di interventi politici e finanziari per migliorare la resilienza e l’adattamento al clima dei sistemi agricoli e alimentari africani. Lula parteciperà poi come ospite al come ospite al Vertice dell’Unione Africana che nel 2024 diventerà membro ufficiale del G20 con il sostegno del Brasile.
A sottolineare la valenza politica e diplomatica di questi viaggi di Lula c’è la possiba tappa, in Guyana, Nelle prossime ore Lula è atteso in Guyana, Paese che attualmente detiene la presidenza dell’Organizzazione della comunità caraibica (CARICOM) e che è al centro di una disputa territoriale con il vicino Venezuela.