Lunedì del mondo: la parola d’ordine è l’evacuazione

Decine di migliaia di persone fuggono dalle guerre e dai disastri naturali

Dalla Russia alla Palestina migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie abitazioni. Lunedì, 12 agosto, Vyacheslav Gladkov, governatore della regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, ha ordinato l’evacuazione del distretto di Krasnaja Jaruga a causa degli attacchi delle forze armate ucraine.

Nel distretto di Kranaja Jaruga, dove abitavano circa 14.000 persone, si trova a circa 70 chilometri a ovest del capoluogo Belgorod e a 50 chilometri a sud di Sudzha, l’arena di scontri accaniti fra le forze russe e ucraine.

Dal 6 agosto nella vicina regione russa di Kursk è in corso un’improvvisa offensiva ucraina. Per bloccare l’avanzata verso la profondità del territorio russo, l’esercito di Mosca usa missili tattici Iskander e l’artiglieria pesante. Gli ucraini rispondono con i lanci dei missili non guidati americani M142 High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS).

Secondo l’agenzia di stampa russa TASS più di 75.000 persone erano già state allontanate dalla regione di Kursk e in particolare dalle zone confinanti con l’Ucraina, che ha sua volta ha ordinato l’evacuazione di 20.000 persone dal suo lato del confine, nella regione di Sumy.

Dall’altra parte del mondo, in Palestina, l’esercito israeliano ha ordinato una nuova evacuazione della città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, dopo aver individuato delle infrastrutture da cui opererebbe Hamas: “A causa dell’utilizzo della zona umanitaria per attività terroristiche e il lancio di razzi contro Israele dal sobborgo di Al Jalaa, restare in quest’area è diventato pericoloso”, ha detto un rappresentante dell’esercito israeliano in vista dell’inizio di una nuova operazione di terra in città.

Ai civili è stato ordinato di spostarsi verso la località di Al Mawasi, lungo la costa del Mediterraneo, una zona che le forze israeliane hanno indicato come “sicura”. Khan Yunis era già stata in gran parte distrutta nei violenti combattimenti tra le Forze di difesa di Israele (IDF) e la guerriglia di Hamas.

Infine anche in Gracia migliaia di residenti hanno sentito l’ordine di evacuazione: tre ospedali e undici comuni sono stati sgomberati a causa di un grosso incendio boschivo non lontano da Atene. L’incendio si era sviluppato domenica, 11 agosto, a Varnava, circa 35 chilometri a nord-est della capitale, e in poche ore ha bruciato una superficie di circa 100 chilometri quadrati. Tra domenica e lunedì a causa dei venti forti si è esteso verso sud, propagandosi su diversi fronti e coinvolgendo tra le altre Grammatico, Maratona e la zona del monte Pentelico, più vicino ad Atene.

Il ministro della Grecia per le Situazioni di emergenza e la Protezione civile, Vassilis Kikilias, ha detto che “più di 670 vigili del fuoco e 27 squadre forestali con oltre 180 mezzi di terra, 17 aerei-cisterna Canadair e 15 elicotteri speciali stanno cercando di domare le fiamme”. Per il momento senza successo. Ad Atene il cielo è offuscato dal fumo e dalla cenere. In diverse aree del Paese per tutta la settimana sarà in vigore la massima allerta per il rischio di incendi.