Manovre militari cinesi fanno salire la tensione a Taiwan

Taipei riunisce il Consiglio di sicurezza mentre l’esercito cinese dispiega navi e aerei attorno all’isola - Stati Uniti dicono di essere “seriamente preoccupati”

Lai Ching-te

Sale rapidamente di grado la tensione nelle acque del Mar Cinese Meridionale dove l’esercito cinese ha cominciato lunedì, 14 di ottobre una nuova esercitazione attorno all’isola di Taiwan. Come ha annunciato un portavoce dell’Esercito popolare di liberazione della Cina (il nome ufficiale delle forze armate della Repubblica Popolare Cinese) le manovre coinvolgono forze “di terra, navali, dell’aviazione e missilistiche” e prevedono tra le altre cose “prove di combattimento, di blocco dei porti e di assalto di obiettivi di mare e di terra”.

Le esercitazioni cinesi su larga scala fanno seguito a un discorso, pronunciato giovedì, 10 di ottobre, dal presidente taiwanese Lai Ching-te (noto anche come William Lai, nella foto), in occasione della festa della Repubblica, nel corso del quale Lai aveva dichiarato che la Cina non “ha alcun diritto di rappresentare Taiwan”. Il Governo cinese aveva molto criticato l’intervento di Lai, definendolo “provocatorio e pericoloso”.

Subito dopo l’inizio di questa nuova fase delle manovre militari cinesi (iniziate a maggio) lunedì mattina Lai ha radunato d’urgenza i membri del Consiglio di sicurezza per decidere le eventuali risposte all’escalation della tensione intorno all’isola, che la Cina rivendica come parte integrante e inalienabile del suo territorio nazionale.

Il ministero della Difesa di Taipei ha risposto intensificando al massimo lo stato di grado di allerta nelle isole più periferiche, come le Matsu e le Kinmen, a poche miglia dalla costa cinese. Come ha riferito il ministero della Difesa taiwanese “in caso di necessità, sono pronte ulteriori misure di sicurezza”.

THAAD

Gli Stati Uniti, l’alleato più stretto di Taiwan, si sono detti “seriamente preoccupati per le esercitazioni militari dell’Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan e nei dintorni di Taiwan”. In un comunicato, il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha scritto che la risposta “militare” di Pechino “a un discorso annuale di routine è ingiustificata e rischia di degenerare”. Washington si è rivolto a Pechino con un invito affinché “agisca con moderazione per evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione”.

In questa situazione gli Stati Uniti devono agire su diversi fronti, tra i quali in questo momento il più importante è quello del Medio Oriente. Domenica il segretario della Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha annunciato l’invio in Israele, per ordine del presidente, Joe Biden, di un sistema super avanzato di difesa anti missile “Terminal High Altitude Area Defense” (THAAD) e anche di un contingente di un centinaio di militari statunitensi che serviranno a metterlo in azione nell’eventualità di un suo utilizzo..

Il THAAD è un sistema anti missilistico più sofisticato di quelli tradizionali: è in grado di proteggere superfici molto più estese, colpendo bersagli in volo fino a 200 chilometri di distanza.