Le navi che trasportano del gas naturale liquefatto dalla Russia alla Cina temono gli attacchi degli Houthi dello Yemen
Gli Houthi, il gruppo yemenita filo-iraniano, non risparmiano nessuno. Nonostante le esplicite garanzie di sicurezza, offerte alla Russia e alla Cina dai vertici militari dello Yemen, il gigante dell’industria gaspetrolifera della Russia, Gazprom, è stato costretto a inviare le sue navi-metaniere per il trasporto di gas naturale liquefatto (GNL) verso la Cina, evitando il transito per il Canale di Suez e successivamente il Mar Rosso a causa degli attacchi sempre più frequenti da parte degli Houthi.
Come scrive l’autorevole quotidiano russo “Vedomosti”, citando i dati dell’agenzia di analisi della navigazione marittima Kpler, la nuova rotta delle metaniere russe corre lungo la costa africana e oltre il capo di Buona Speranza. “Il cambio di rotta attraverso l’Africa aumenta i costi logistici per Gazprom, poiché è di 1,5 volte più lungo”, ha scritto “Vedomosti”. Gli analisti avvertono che, se una nave fosse colpita, l’incidente potrebbe portare a grandi perdite finanziarie per l’azienda, considerando la scarsità di navi di questo tipo. Secondo gli esperti citati da “Vedomosti”, le spese di trasporto di Gazprom sono aumentate di 21 dollari per 1.000 metri cubi di gas.
Intanto il 27 maggio Gazprom ha annunciato che continua a inviare verso l’Europa 42,4 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno, attraverso la stazione per la distribuzione “Sudzha” situata in Ucraina. Secondo un rappresentante di Gazprom il volume è leggermente aumentato rispetto al giorno precedente: il 26 maggio l’azienda aveva fornito ai consumatori europei 42,2 milioni di metri cubi di gas. L’accordo tra Gazprom e l’Ucraina sul transito di gas russo scade alla fine del 2024.