Mar Rosso: la missione europea inizierà il 19 febbraio

Probabile la guida tattica alla Grecia e quella in mare alla Francia

Il prossimo 19 febbraio sarà lanciata la missione europea nel Mar Rosso denominata “Aspides”. I ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno rispettato l’esigenza di “fare in fretta” dettata dall’Alto rappresentante UE Josep Borrell.

La missione dovrebbe essere guidata dalla Grecia, dove dovrebbe essere situato il comando che esegue l’operazione a livello tattico, quindi da terra. Ieri il ministro italiano Crosetto parlava invece di un probabile comando a “Francia o Italia” e, secondo quanto spiega Daniele Ranieri su La Repubblica, la situazione potrebbe essere quella di un comando di terra alla Grecia, quello in mare alla Francia e un vice comandante per l’Italia.

A prescindere di quelli che saranno gli effettivi livelli di comando della missione, la situazione lungo una delle rotte chiave per il commercio Asia-Europa, e viceversa, è sempre più critica. Secondo quanto stima il Fondo monetario internazionale nella prima metà di gennaio 2024 il volume del transito attraverso il Canale di Suez, che collega il Mar Rosso al Mediterraneo, è diminuito del 37 per cento.

Da Bruxelles tengono a sottolineare che la missione sarà “difensiva”, con lo scopo cioè di proteggere i mercantili in transito e ha una natura profondamente diversa dall’azione anglo-americana (Prosperity Guardian) seppur con lo stesso obiettivo finale: rendere sicura l’essenziale via di commercio marittimo.

Aspiedes si baserà sulla missioni Agenor a guida francese e a cui partecipano Italia, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo e Norvegia e che già sorveglia le zone del Golfo di Aden, lo Stretto di Hormuz e una porzione del Mar Arabico. Il quartier generale potrebbe essere nella base dell’aviazione ellenica di Larissa.

I Paesi coinvolti sono gli stessi di Agenor; spicca l’assenza della Spagna che in ogni caso ha fatto sapere che non si opporrà alla missione. Ora, il 13 febbraio, si riunirà il Comitato politico e di sicurezza, quindi, dopo un confronto con gli ambasciatori UE, i ministri degli Esteri dell’Unione potranno dar il via libera alla missione.