Gli Houti dopo aver ostacolato i soccorsi avrebbero ora accettato una tregua per le operazioni di recupero
Si teme per un distro naturale nel Mar Rosso a causa di una petroliera colpita da un attacco degli Houti. La nave greca Sounion era stata colpita il 21 agosto 2024 da missili e droni al largo della città di al-Hudayda, nello Yemen, che è sotto il controllo del gruppo armato. Gli Houti hanno rivendicato l’azione nell’ambito delle azioni si solidarietà alla causa palestinese e volte a danneggiare Israele.
Il carico della Sounion ammonterebbe a 150.000 tonnellate di greggio, quasi 1 milione di barili, un carico quattro volte superiore a quello riversato in mare nel 1989 dalla Exxon Valdez in Alaska.
I 29 marinai presenti sull’imbarcazione sono stati tratti in salvo da un’operazione di Aspides (operazione europea) che si è avvalsa di un cacciatorpediniere francese. Secondo quanto riporta il Pentagono i tentativi di soccorso sono però stati ostacolati dalle minacce degli Houti e due rimorchiatori inviati per assistere la Sounion sono stati costretti a desistere.
Il 29 agosto, gli Houti avrebbero tuttavia concordato la concessione di una tregua temporanea per permettere le operazioni di recupero della petroliera, è quanto riportano vari media internazionali riprendendo quanto comunicato da un esponente della missione iraniana all’ONU.
Sempre secondo il Pentagono l’imbarcazione avrebbe già iniziato a perdere petrolio in mare mentre il comando di Aspides aveva inizialmente escluso che ci fosse dispersione e si concentrava sulla gravità dell’incendio. Ora si vorrebbe rimorchiare la nave nel porto di Gedda, in Arabia Saudita.