La campagna elettorale più ampia della storia del Paese è flagellata dalle violenze dei narcos
Il 2 giugno 2024 in Messico si terranno le elezioni amministrative e politiche. Saranno quasi 100 milioni i messicani che poterebbero recarsi alle urne per eleggere il prossimo presidente che sarà presumibilmente Claudia Sheinbaum, ingegnere, fisico, già governatore di Città del Messico dal 2018 al 2023 che nei sondaggi è in testa con un vantaggio di 25 punti.
Al di là del presidente saranno 20.000 le poltrone in palio: i 628 seggi del Congresso, nove governatori, oltre 1.000 amministratori locali e circa 18.000 consiglieri nei vari comuni in quelle che sono le più ampie elezioni nella storia del Paese.
Ma il clima è teso a causa dei cartelli della droga che fanno sentire la loro presenza, in particolare nelle zone più povere. In media in Messico ci sono circa 30.000 omicidi ogni anno, più di venti ogni 100.000 abitanti e la violenza non ha risparmiato la vasta campagna elettorale che sta interessando il Paese.
Secondo i dati pubblicati dal Seminario sulla Violenza e la Pace del Colegio de México e riportati dall’ANSA, tra settembre 2023 e maggio 2024, sono addirittura 30 i candidati per diverse cariche ad essere stati assassinati. 532 candidati hanno richiesto aiuto temendo per la loro incolumità e 487 sono attualmente sotto protezione.